Laici Missionari Comboniani

Due nuovi membri polacchi della comunità dei Laici Missionari Comboniani

Adela e Tobiasz

Il 3 giugno – Solennità del Sacro Cuore di Gesù – due nuovi membri si sono uniti ufficialmente alla comunità polacca dei Laici Missionari Comboniani (LMC). Durante la messa, Adela e Tobiasz hanno formalmente espresso il loro desiderio di seguire la vocazione missionaria nello spirito di san Daniele Comboni. Hanno letto i loro impegni di fronte ai Missionari Comboniani, ad amici e invitati, grati per la loro fede e per la presenza di Dio nella loro vita e vocazione. Assieme, hanno sottolineato che, grazie al loro amore coniugale, vogliono essere un segno di Dio. Vorremmo, come comunità, ringraziare Dio per Adela e Tobias e pregare per loro. Hanno saputo confidare coraggiosamente in Lui e lasciarsi guidare da Lui e hanno appena fatto il primo passo in questo cammino comboniano. 🙂

“Ragioni del cuore”

LMC PortugalSono molte le ragioni che fanno pulsare.  Ma è una, semplicemente una, l’essenziale delle ragioni, che segna il ritmo di tutte le altre.

E’ lui che va ha regolamentare tutta la nostra vita.

Ma, come semplici umani che siamo e perché viviamo in un mondo di ragione, che razionalizza ogni cosa, così vediamo, anche, l’Amore come una formula chimica che possiamo manipolare, conforme alla nostra volontà.

Il cuore tiene limiti, lo sappiamo questo!

Lo demoliamo, lo torniamo a costruire, per poi demolirlo ancora…

Ma deve essere così?

Non possiamo imparare? Non possiamo essere coraggiosi? Non possiamo crederci?

Forse abbiamo solo bisogno di un po ‘di coraggio, speranza e fede!

Forse non ci sono limiti se scegliamo di affrontarlo, curarlo, confortarlo!

Forse il Cuore, dopo tutto, è illimitato se abbiamo il coraggio per decidere che l’Amore non ha limiti .

E’ nella passione di Cristo, nel suo dolore per noi, che incontriamo il balsamo della misericordia, dove le nostre ferite si possono immergere nel suo Amore!

Non basta chiedere, ringraziare, pregare!

E’ obbligatorio sperimentare il perdono in noi e per noi!

Per poi viverlo nell’altro e per l’altro, l’allegria dell’Amore.

Che possiamo essere ben legati a una passione di cuore aperto, sano e pieno di ragioni per vivere.

Cristina Sousa

Maia, 27 de Maio de 2016

Terzo incontro della Fondazione Fede e cooperazione (Portugal)

FFC

Durante il fine settimana dal 13 al 14 febbraio si è svolto a Fatima l’evento di formazione della terza FEC (Fe Foundation and Cooperation) sul tema “missione, cultura e religione”. Nel corso della riunione abbiamo avuto il piacere di avere come relatore il Provinciale dei Missionari comboniani del Sacro Cuore di Gesù, p. Jose Vieira. Come per altri incontri, era presente una grande varietà di istituti, gruppi e organizzazioni missionarie. Ringraziamo Dio per la loro partecipazione, per l’unione fraterna e la gioia che ci accompagnano sempre quando ci si incontra nel Suo nome.

Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza dell’essere insieme. Partecipare agli incontri comporta una conoscenza personale reciproca e delle rispettive culture. Inoltre l’incontro fra culture diverse spesso porta a dimenticarsi di sé stessi, delle proprie abitudini culturali e quotidianità che sono presenti in noi, per accettare l’altro, la sua cultura. Ciò rappresenta una grande sfida che porta a fare esperienza piena dell’amore di Dio in terra di missione. Più che ad essere testimoni di Dio, Egli ci invita a seguire il suo esempio, ad essere vangelo vivente di amore. E per questo dobbiamo conoscere le persone, le loro culture e i loro costumi… dovremmo fare opera di inculturazione in noi stessi per amare le persone pienamente.

FFC

Gesù è un esempio autentico di inculturazione. Infatti Egli per testimoniare l’infinita ricchezza del Suo amore si è fatto uomo come noi. Seguendo il suo esempio, dobbiamo non solo rispettare ma conoscere e immergerci nelle diverse culture, abitudini e costumi presenti nel paese dove ci rechiamo. Tutto ciò sembra più complicato di quanto si pensi, in primo luogo perché siamo tutti intrinsecamente etnocentrici e vediamo il mondo dal nostro punto di vista, dalla nostra esperienza e alla nostra cultura. Tuttavia non dimentichiamoci che la diversità culturale è un dono oggetto di amore e rispetto da parte di Dio. Ciascuno di noi arriva con tutto ciò cui ci si è conformati: difetti, pregi, storia di vita, cultura e la nostra fede è il risultato di un rapporto personale con Dio. E’ importante invece tenere presente che le culture che ci accolgono sono territorio sacro sul quale dobbiamo toglierci i sandali dei pregiudizi e dei preconcetti culturali. Da ciò deriva l’importanza di imparare le lingue, la cultura locale, in particolar modo imparare a celebrare e stare con le persone per condividere con loro le nostre vite. Pertanto il nostro andare verso nuove culture richiede disponibilità a rinascere e imparare a vivere in modo diverso.

Durante l’incontro, il 13 febbraio abbiamo avuto l’onore di ringraziare Dio per la vita di Marisa, che ha compiuto 23 anni. Ringraziamo Dio per averci dato la grazia di camminare e celebrare la vita al suo fianco. La vita si arricchisce e si sviluppa quando siamo circondati da gente che porta Dio nel loro cuore.

Marisa e Paula