Laici Missionari Comboniani

Buona Pasqua a tutti dal Brasile

Care amiche e amici, vi auguro una buona Pasqua, qui da Nova Contagem, Minas Gerais.

Il giorno di Pasqua è un giorno di gioa, di Vita, di Liberazione.

Le foto che vi allego, descrivono un momento nostro di lmc  per celebrare il giovedì santo, lavare i piedi uno all’altro.

Continuiamo il nostro cammino con coraggio, impegno, servizio e passione, sapendo che la Vita trionfa sopra la morte e che l’Amore fa rinascere, sempre.

Buona Pasqua a tutti.

Un abbraccio.

Con affetto Emma (LMC italiana en Brasil)

Tanti saluti da Alenga in Uganda

Cari amici,

Spero stiate tutti bene. Io sto molto bene qui. Mi sento come a casa. Sono molto  contenta di essere di aiuto agli scolari  dando lezioni sull’uso del computer.

Grazie agli aiuti dalla Germania sono riuscita ad ottenere 10  computer portatili.

Durante il giorno sono in classe e di sera insegno alle suore e alla gente del vicino villaggio a lavorare con il computer. Sono molto occupata tutto il giorno e sono felice di dare alla gente del posto qualche prospettiva per il loro futuro.

BUONA PASQUA e tanti saluti da Alenga in Uganda,
Elena Fisher!

Lutto e guarigione

CandelLe tradizioni per celebrare il lutto di un caro defunto qui in Etiopia sono molto differenti da quelle europee. Un funerale diventa un’occasione importante e coinvolge tutta quanta la comunità. Una tenda bianca eretta a fianco di casa lungo la strada è un chiaro segno di una famiglia in lutto. Quando una persona muore, molte persone si radunano nella casa del morto per dare conforto alla famiglia. La tenda, segno di lutto rimane piantata vicino alla casa per più di una settimana e per tutto questo tempo la famiglia non è mai lasciata sola. Amici e parenti (e lontani parenti e conoscenti) vengono a sedersi sotto la tenda ogni giorno: parlano e fanno le condoglianze, ma più spesso rimangono in silenzio con la famiglia in lutto. Migliaia di persone possono partecipare a un comune funerale.

La famiglia di solito è associata a un gruppo locale chiamato Idir. E’ una specie di “fai-da-te” assicurazione per il funerale I cui membri si riuniscono mensilmente per prendere decisioni circa I fondi depositati presso l’associazione. A discrezione del comitato direttivo, questi fondi possono essere usati anche per prestiti  in tempi difficili. In media un Idir è composto da circa una cinquantina di famiglie. Ogni mese, una famiglia versa all’Idir circa 15 birr (1$) e se qualcuno muore, una somma di denaro viene devoluta alla famiglia come contributo verso i costi del funerale e della sepoltura. Mentre la famiglia è in lutto, l’Idir si darà da fare per provvedere la tenda, le grosse pentole per cuocere il cibo per tutti, gli utensili, le sedie, le panche e I tavoli. La vera ragion d’essere dell’Idir e quella di provvedere un dignitoso e appropriato tempo di lutto alla famiglia, prendendosi cura della logistica e delle spese del funerale.

Quando si visita la casa della famiglia in lutto, si rimane colpiti dal fatto che nessuno parla. La gente va e viene e non dice una parola, spesso non saluta nemmeno I membri della famiglia in lutto. Spesso le parole non sono sufficienti a esprimere il cordoglio e gli Etiopi preferiscono non dire niente quando si è in lutto. L’importante è essere presenti. E’ successo qualche volta che io (Mark) ho dovuto chiudere l’ufficio perché tutti I miei dipendenti erano andati a un funerale. Siamo andati come gruppo, le donne si coprivano la testa con uno scialle nero, siamo entrati nella casa, ci siamo seduti in silenzio su delle lunghe panche di legno, disposte vicino ai membri della famiglia in lutto e siamo stati presentati agli anziani e notabili. Siamo rimasti in silenzio forse per una mezz’ora mentre ci veniva offerto un pezzo di pane e dell’orzo arrostito. Poi, dopo un tempo sufficientemente lungo, P. Sisto, il nostro direttore e il più anziano del gruppo (con i capelli bianchi) si è alzato, ha detto alcune parole di convenienza, recitato una preghiera per il defunto e la sua famiglia e siamo usciti tutti in silenzio.

Quaranta giorni dopo la morte viene fatta un’altra celebrazione per porre termine al periodo di lutto. Durante il lutto, la famiglia del defunto si veste in maniera da mostrare il lutto (per lo più in nero) e le donne evitano le pettinature complesse (spesso si tagliano I capelli a zero). Spesse volte alcuni parenti vengono a vivere nella casa in lutto per tutti i 40 giorni per non lasciare mai soli i famigliari del morto. Di solito la foto del defunto con accanto una candela viene messa su una specie di altarino votivo. La celebrazione di fine lutto include la messa in chiesa (per Ortodossi e cattolici) seguita da un pranzo in casa del defunto. La stessa tenda bianca viene di nuovo piantata e i membri dell’Idir aiutano nella preparazione del cibo.

In ottobre il papà di una delle nostre più care amiche è morto mentre io (Maggie) stavo lavorando al sud del paese. Dal momento che ero lontana non avevo ricevuto la notizia della morte se non alcuni giorni dopo il funerale. Al ritorno dal sud del paese, ho voluto essere presente alla celebrazione di fine lutto per portare la mia solidarietà alla mia amica e alla sua famiglia.

Il nostro amico vive in Awassa, ma la sua famiglia viene dalla piccolo città di Kebre Mengist, lontana 10 ore da Awassa. Ho dormito nella sua casa in Awassa per poter prendere il pullman delle 4 di mattina per Kebre Mengist. Siamo arrivate due giorni prima della celebrazione e abbiamo aiutato nella preparazione. Siamo andati a piedi dalla stazione alla casa della mia amica, parlando del più e del meno, ma quando siamo arrivate, tutti i presenti sono scoppiati in lacrime. E’ stato l’ultimo pianto per il defunto che veniva a completare il dolore per la perdita. Dopo di che un anziano, uno zio, ha detto semplicemente “basta così” e siamo andati oltre.

Il giorno dopo, all’alba, hanno portato un bue e lo hanno sgozzato. Le donne hanno cominciato ad arrivare in gran numero con cesti di cipolle, aglio, pomodori e  carote portati a spalla. Si sono sedute all’ombra degli alberi, pelando e affettando i vegetali, pulendo le lenticchie in coloratissimi cesti piatti e chiacchierando mentre intente al lavoro. Hanno lavorato tutto il giorno per preparare lo stufato e la injera per il giorno dopo. Mi sono unita a loro e mi hanno messo a mescolare la carne in una enorme pentola di 200 litri. Il lavoro veniva interrotto diverse volte dalla cerimonia del caffè. C’era odore di incenso un po’ dappertutto. La gente stava seduta a parlare.

Hanno apprezzato il fatto che volevo essere con loro e mi è stato anche offerto un posto d’onore per dormire: un letto (… con la mia amica e sua zia!) Otto altri parenti  hanno dormito per terra attorno a noi su vari tipi di tappeti e materassi. La messa nella chiesa Ortodossa la mattina dopo e stata semplice e significativa, poi centinaia di persone sono arrivate  per condividere con noi il pranzo. In quanto a noi, praticamente non abbiamo lasciato la camera per tutto il giorno. Eravamo sedute e la gente veniva, si riposava e raccontava storie e condivideva ricordi. La gente parlava molto più che nei giorni immediatamente dopo la morte, a significare che i 40 giorni di lutto intenso avevano fatto sì che il pianto e le lacrime per la perdita venissero fuori tutte e il dolore fosse sanato, cosa che non sarebbe accaduta senza questo viaggio.

– Maggie

Maggie, Mark and Emebet Banga, Comboni Lay Missionaries, Awassa, Ethiopia

Visita alla comunità LMC di Rondos (nel Perù)

Piccola cronaca di una grande storia

In febbraio ho avuto l’occasione di far visita ai fratelli LMC, Daniel (peruviano) e Lety (messicana) che si trovano nella regione montuosa centrale del Perù, nel distretto di Rondos, Provincia di Lauricocha, dipartimento di Huanuco. E’ una regione prettamente agricola dove vengono coltivati principalmente patate, fagioli, cereali ed allevato bestiame. E’ anche  famosa per la produzione di formaggio.

Già da alcuni anni è presente una comunità di LMC, da settembre dello scorso anno sono presenti Lety e Daniel e nel febbraio 2014 Scharliman (una sorella brasiliana) si aggiungerà al gruppo. Così la comunità internazionale sarà al completo.

Ci troviamo a 3600 metri di altezza, la vegetazione è scarsa (eucalipti e quinuales) e a poche centinaia di metri al di sopra di questa zona essa scompare del tutto. E’ stagione piovosa in montagna; c’è acqua ovunque, tanto verde e fango in abbondanza. La strada… è un disastro.. e muoversi è una vera avventura. In questa zona avvengono frequenti smottamenti e frane.

L’altitudine è una questione seria, l’ossigeno è più rarefatto e molte cose sono più complicate da fare:  come la digestione, l’esercizio  fisico e il riposo. Ho trascorso 4 notti lassù e sono riuscito a dormire bene solo per poche ore … mi giravo e rigiravo nel letto, mi sentivo quasi soffocare e non importava quante pecore ero riuscito a contare … perché la notte non finiva mai. Io ero già preparato su questo poiché sono un veterano della montagna, ma con la forza di volontà ho resistito perché volevo visitare i fratelli. Il mio rispetto e la mia ammirazione va a quei fratelli che si recano lassù per qualche anno della loro vita, per amore di Dio, e di quella porzione del popolo di Dio, per amore della vocazione missionaria, che li ha condotti lassù.

Calle de RondosUna strada del borgo di Rondos
El Mirador de Rondos Il gazebo, una sorprendente bellezza

Ho notato immediatamente come la gente del posto salutava i fratelli, conosceva i loro nomi, ed apprezzava la loro presenza semplice e fraterna. I bambini, qui come in altre parti, sono  particolarmente gioiosi e aperti.. .. ovunque si sentono schiamazzi: fratelli, sorelle .. e questo è bello.

La parrocchia comboniana di Baños  copre una provincia  costituita da 7 distretti. Sono presenti due sacerdoti e un fratello.  P. Eliseo (Togo) va di solito a Rondos per la celebrazione dell’Eucarestia. Con lui sono presenti un padre italiano più anziano (p. Lino) e un fratello religioso spagnolo (Amancio)…. internazionalità ovunque…. Capita di essere in 6 provenienti da 6 paesi diversi, il miracolo del Vangelo e del Carisma Comboniano.

LMC en RondosP. Sergio (con i baffi), Daniel (LMC P), Ermelinda, catechista di Rondos e braccio destro della comunità LMC e Lety (LMC Messico)

C’è molto lavoro, come l’evangelizzazione, la celebrazione della parola, le visite ai malati,  alle scuole per lasciare un messaggio di fede e speranza ai bambini,  le catechesi, ecc… e la promozione umana:  la biblioteca, l’educazione sanitaria, le  vacanze utili (campi di lavoro estivi),  i corsi di cucina e artigianato, i giochi per i bambini, ecc. ogni cosa insieme secondo il carisma di San Daniele Comboni.

Daniel con niñosDaniel con alcuni bambini guarda le sue guance … è il freddo in alta quota.

In Rondos  è scritta una pagina del vangelo, senza strombettii. Quando ero là, mi venivano in mente molte frasi della Sacra Scrittura fattesi carne: si è più beati nel dare che nel ricevere…. oppure un bicchiere di acqua dato nel mio nome all’assetato non sarà dimenticato… grazie Padre perché hai nascosto queste cose ai saggi e ai potenti e le hai rivelate ai piccoli… lasciate che i bimbi vengano a me… chiunque perde la sua vita per amor mio  e del vangelo si salverà…

Sharliman desde BrasilScharliman, LMC del Brasile, l’ultimo sulla destra

E’ decisamente una piccola grande storia d’amore, come ce ne sono tante… in una delle tante periferie esistenziali di questo mondo. Una storia che rende questo mondo più fraterno, più premuroso, un luogo più bello per coloro che sono dimenticati  dai grandi di questo mondo ma che sono molto vicini al cuore di Dio, Padre di ogni bene.

P. Sergio Agustoni (MCCJ consigliere degli LMC in Perù)

Giornata internazionale della donna alla Scuola Industriale di Carapira

L’8 marzo è stata la giornata internazionale della donna. E’ stato un momento per celebrare, si, ma soprattutto per riflettere e porsi domande sulla situazione della donna nella società,

In tale contesto, qui nella Scuola industriale di Carapira (ISC) i piccoli (di 10° livello), come attività dei soggetti dell’educazione morale e civica e calcolo sono stati preparati tabelloni ed organizzate attività teatrali sul tema della violenza domestica, partendo dalla lettura della legge fatta per combattere la violenza domestica in Mozambico. Durante la mattinata, nel corridoio della scuola sono stati presentati poster agli altri studenti e agli insegnanti. Non tutti erano presenti, nonostante una significativa partecipazione degli studenti. Oltre alle classi del terzo anno, ha collaborato alla presentazione anche il gruppo culturale scolastico denominato WINA WIPA WOPA, che tradotto dalla lingua locale (macua) significa CANTA-BALLA-RECITA. Hanno cantato due canzoni che trattano il tema della violenza, una all’apertura e una al termine della presentazione;  hanno dato anche un anteprima di una piccola opera teatrale che stanno preparando sul problema del traffico di esseri umani, compreso lo stato di sfruttamento sessuale delle donne.

Al termine delle attività, è stato offerto dagli studenti, dai segretari, dai volontari del Corpo di Pace (Peace Corp) e degli LMC  un piccolo omaggio alle donne della scuola, costituito da un biglietto contenente un messaggio.

E’ stato un momento di arricchimento in cui ci siamo potuti scambiare informazioni e riflessioni ed è stato bello vedere l’impegno e l’animazione degli studenti, in particolare nel teatro. Speriamo di custodire  il messaggio e mantenere l’impegno per combattere queste situazioni.

A tutte le donne va il nostro rispetto e la nostra gratitudine! E con l’intercessione di Maria Vergine d’Africa, Dio Vi benedica nella Vostra missione.

Stiamo uniti!

LMC di Carapira, Mozambico