Laici Missionari Comboniani

Conclusioni del IIº Incontro di LMC in Africa

CoordinacionIl secondo Incontro continentale dei Laici Missionari Comboniani si è celebrato dal 21 al 25 luglio 2014 a Kinshasa (RDC). Ne hanno partecipato 5 sacerdoti, 2 religiose e 18 laici, tra i quali i coordinatori di 6 province dell’Africa francofona e anglofona, nonché due rappresentanti del Comitato Centrale.

Obiettivo di quest’Assemblea di Kinshasa era stabilire un piano di azione concreto, a partire dagli accordi degli incontri precedenti – l’Assemblea Continentale di Layibi (2001) e l’Assemblea Internazionale di Maia (2012) –, col tema: “Cominciare con quello che abbiamo a partire dalla nostra realtà”.

Tenendo conto delle sfide attuali nella nostra realtà africana, nella quale Dio ci chiama a vivere la nostra vocazione come testimoni del suo amore, secondo il carisma di San Daniele Comboni, al servizio della missione, che è un dono di Dio, e dopo di riflettere insieme, siamo arrivati ad alcune conclusioni che faranno si che ogni provincia stabilisca un piano di azione. Le conclusioni sono:

1. Vocazione

Vogliamo animare ogni LMC a vivere la vocazione così come è stata definita a Layibi: superare le difficoltà della vita e conservare i vari impegni che abbiamo come padri, lavoratori e cristiani, dando così testimonianza della nostra vocazione.

Come è stato detto a Maia, le comunità LMC devono elaborare processi formativo che permettano il pieno compimento della vocazione personale dei suoi membri lungo tutta la vita. Stabilire un programma di preghiera, di ritiri, di vita sacramentale e di revisione della vita comunitaria.

Per facilitare un cammino d’insieme nella nostra vocazione come famiglia internazionale di LMC, incoraggiamo i nuovi gruppi a comunicare con regolarità con i comitati continentale e centrale, per ricevere aiuto dai responsabili del coordinamento. Crediamo che sia necessario seguire le linee comuni delle direttrici internazionali.

2. Relazioni tra i LMC

Il movimento ha una stessa visione. Tutti debbono collaborare insieme per vivere in armonia la vita comunitaria.

Allo scopo di facilitare l’integrazione dei nuovi LMC nei gruppi locali, dobbiamo rinforzare la comunicazione e il lavoro in rete fra il gruppo coordinatore che invia e il gruppo coordinatore che riceve, e fra i comitati centrali e continentali e i superiori provinciali MCCJ. Per una piena integrazione, i nuovi LMC sono invitati a partecipare nella vita del gruppo: nella formazione permanente, le assemblee, i ritiri, i processi amministrativi e i contributi economici…

Incoraggiamo i LMC che lavorano in un paese dove non ci sono LMC locali a promuovere la nostra vocazione formando un gruppo locale.

3. Formazione

Come movimento LMC in Africa, ci siamo impegnati a fare insieme un camino di formazione per seguire Cristo secondo il carisma di Comboni che ci convoca per fare causa comune con i popoli ai quali siamo inviati.

Le decisioni prese nelle assemblee precedenti ci guidano nel cammino formativo, nel quale dovremmo tener conto di questi aspetti:

  1. Le province devono collaborare nella elaborazione dei differenti programmi e sussidi di formazione.
  2. Dobbiamo condividerne programmi e temi di formazione fra le differenti province e il Comitato Centrale.
  3. Dobbiamo tradurre i documenti della formazione in tutte le lingue.

4. Economia

Vogliamo includere nella nostra vita spirituale la nostra economia, per vivere una vita fondata sulla Providenza. In questo senso, chiediamo ai gruppi che considerino nei suoi programmi di formazione un tema sul rapporto con il denaro, mettendo la nostra stabilità e fiducia in Dio.

Nel processo della nostra autonomia finanziaria, invitiamo i differenti gruppi a formare i loro membri nei differenti aspetti finanziari come: progetti di sviluppo basati sulle necessità locali, ricerca di fondi, contabilità…

Sapendo di appartenere a questa famiglia LMC, siamo chiamati ad essere responsabili nel sostenere il gruppo. In questo senso, tutti i LMC devono contribuire al fondo del gruppo. A partire di questo fondo locale, il gruppo dovrebbe ugualmente contribuire al fondo comune internazionale, gestito dal Comitato Centrale.

Siamo pure chiamati ad animare la chiesa locale e ogni persona di buona volontà a sostenere le nostre attività missionarie.

Per raggiungere la nostra autonomia finanziaria, invitiamo i gruppi a iniziare attività che generino introiti propri (agricoltura, allevamento di bestiame, farmacie, centri di fotocopiato e internet, artigianato locale, conferenze, formazione, colloqui, animazione di eventi…).

Non basta impegnarci in progetti, siamo pure invitati a presentare i conti con trasparenza (libri di cassa, conti in banca con più di una firma…).

5. Organizzazione

5.1 Ogni provincia deve avere:

  1. Una equipe di coordinamento integrato da: un coordinatore, un segretario e un incaricato delle finanze. Questa equipe deve inviare le sue relazioni al Comitato Africano e a quello Centrale.
  2. Una persona incaricata delle comunicazioni (blog, facebook, twitter).
  3. Una equipe di formazione. Equipe che deve: pianificare e preparare i temi di formazione, assicurare l’accompagnamento e la valutazione della formazione realizzata.
  4. Ogni gruppo deve avere un responsabile di formazione che lavori in rete con i responsabili nazionali.

5.2 Comitato Africano:

  1. L’Equipe di Coordinamento Centrale è integrato da: un coordinatore, un segretario, un incaricato delle finanze.
  2. Le loro attribuzioni sono:
  1. Garantire la comunicazione con il Comitato Centrale.
  2. Convocare e preparare gli incontri continentali.
  3. Garantire la comunicazione tra le diverse province.
  4. Vegliare perché siano eseguite le decisioni prese nelle diverse Assemblee.

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