Sabato scorso si è svolta una nuova formazione a livello di LMC d’America. In questo caso il tema era la sostenibilità economica e l’imprenditorialità.
È chiaro che i fondi economici sono uno strumento fondamentale per svolgere un buon servizio missionario.
Dobbiamo preparare adeguatamente le nostre LMC per poterle inviare nelle nostre comunità missionarie e da lì accompagnare i tanti bisogni della gente e proporre insieme a loro progetti che rendano possibile una vita più dignitosa.
Mantenere questi progetti e le nostre comunità missionarie che li accompagnano è qualcosa che facciamo attraverso la preghiera, la formazione e cercando di soddisfare i bisogni primari. Per questi ultimi, e per poterli realizzare, sono necessarie delle risorse.
Questa formazione si occupa di tutto questo e di come riunire tutte le persone di buona volontà per formare un’ampia rete a sostegno dei bisogni dei molti popoli che cerchiamo di accompagnare. La missione non è solo responsabilità di chi parte, ma anche del resto della comunità cristiana che è chiamata a collaborare nei limiti delle proprie possibilità. Far crescere questa stretta collaborazione fa parte dei temi chiave che abbiamo discusso sabato scorso.
Vi lasciamo con il video (in spagnolo) di questo intervento. Ci auguriamo che sia molto utile.
Cordiali saluti
Alberto de la Portilla. Coordinatore del Comitato centrale del LMC
Il 22 maggio si è svolto online il Forum “Ecologia Integrale” della Famiglia Comboniana in America, sul tema “Verso una conversione ecologica missionaria”. Più di 75 missionari comboniani (fratelli, sacerdoti, suore e laici) hanno condiviso, per ben quattro ore, le loro attività pastorali nel campo dell’ecologia integrale come parte della vocazione missionaria.
Si è trattato di una giornata di sensibilizzazione e messa in comune di impegni, sfide, proposte e strategie varate per aumentare la consapevolezza dell’emergenza planetaria e dell’urgenza di far fronte al grave degrado ambientale, come pure delle scandalose disuguaglianze che ancora perseguitano l’umanità intera.
Incoraggiata dal “Patto per la Casa Comune” stipulato durante il Sinodo per l’Amazzonia (celebrato a Roma dal 6 al 27 ottobre 2019 sul tema “Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”), la Famiglia Comboniana in America intende promuovere il “Patto Comboniano per la Casa Comune”, che padre Dario Bossi (missionario comboniano che ha partecipato al Sinodo per l’Amazzonia e fu relatore del circolo minore italiano “A”) presenta in un approfondito articolo pubblicato anche sul sito web comboni.org. Questo “patto”, che è un invito a tutti i missionari comboniani sia a intraprendere una profonda riflessione sul tema, attraverso lo studio e la preghiera, sia ad assumere atteggiamenti consoni all’ecologia integrale da tradurre poi in gesti concreti, aveva già ricevuto un forte impulso dal Forum Sociale Comboniano , tenuto a Belém do Para (Brasile), nell’agosto 2022. In quell’occasione, fu messa in evidenza la resistenza dei popoli indigeni, delle donne e dei giovani alle violenze compiute contro la Casa Comune nelle più svariate forme.
Padre Juan Armando Goicochea Calderón ha presentato l’importanza del Centro Laudato Si’ di Lima come luogo di formazione, ricerca e progettazione. Vi si sta organizzando una scuola di formazione all’ecologia integrale per operatori pastorali comboniani e diocesani. La pubblicazione del libro Questa terra è nelle tue mani è stata un’ottima iniziativa in termini di formazione dei giovani. Sono in fase di attuazione altri due progetti di produzione sostenibile: apicoltura (che protegge la biodiversità dalla monocoltura industriale) ed esportazione di caffè biologico in Europa.
Odile Nkoy Mputu Booto, direttrice del Centro Missionario Laudato Si’ di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, ha presentato le attività del Centro, tutte miranti ad aiutare la gente a interiorizzare l’approccio adottato dalla Laudato Si’ e a condividere iniziative per promuovere la cura della Casa Comune. Le attività del Centro comprendono incontri annuali che prevedono uno scambio di idee ed esperienze tra istituzioni civili e amministrazioni locali. Alcuni dei suoi membri erano presenti al X Forum Sociale Panamazzonico.
Odile ha sottolineato come il Centro sia veramente un’opportunità per mettere in discussione la pastorale ecclesiale e promuovere un lavoro comune tra laici e religiosi, favorendo una “cittadinanza ecologica critica” in difesa della Madre Terra. Il Centro si è dato come compito principale quello di diffondere i contenuti dell’enciclica di Papa Francesco con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti e di portare l’educazione ecologica nei centri educativi sia pubblici che privati.
A organizzare questo “forum online” hanno collaborato in maniera determinante Flávio Schmidt, laico comboniano brasiliano che ha lavorato negli ultimi anni a Piquiá de Baixo (Maranhão), e il laico spagnolo Xoan Carlos Sánchez. Parlando della loro comunità di Piquiá, i due hanno raccontato delle molte sofferenze patite dalla gente locale a causa dell’inquinamento minerario, ma anche della grande capacità di resistenza presente nella comunità e la sua determinazione a lottare per la difesa della Casa Comune e dei diritti umani.
. LMC Spagna
Vi scrivo perché desidero condividere con voi qualcosa di speciale.
Il 18 aprile nella mia parrocchia di Cracovia sono stata inviata in Kenya dal nostro vescovo. Circondata da familiari e amici, ho ricevuto una croce missionaria.
È stato un momento molto speciale e commovente per me. All’inizio di maggio raggiungerò Linda e Pius a Kitelakapel. Non vedo l’ora!
Due giorni prima, sempre nella mia parrocchia, c’è stato un momento di animazione missionaria. P. Adam Zagaja e P. René Agbonou Kouami Agbéssi hanno parlato molto della nostra Famiglia comboniana e della loro esperienza missionaria.
Ho ricevuto un grande appoggio da tutti: dalla mia famiglia, dagli amici, dalla comunità e dalla parrocchia.
Vi mando un saluto. Per favore pregate per me e per la mia famiglia.
Sabato 1° aprile è stato presentato a Verona il volume “Africa, culla della trasformazione sociale” scritto da Domenico Agasso, che ricostruisce il percorso e la visione missionaria di p. Francesco Pierli [a destra nella foto]. Il volume ripercorre le tappe della vita di p. Francesco mettendone in luce le esperienze vitali e i processi storici da cui si è sviluppata la sua ricerca e prassi di trasformazione sociale.
Ne emerge un cammino profondamente comboniano, che riflette le idee, i valori e lo stile del Piano per la rigenerazione dell’Africa con l’Africa di San Daniele Comboni. Continuità e discontinuità allo stesso tempo, come emerge spesso nella stessa riflessione di p. Pierli. Discontinuità in quanto i tempi sono molto cambiati, con una mentalità e strutture socio-economiche affatto diverse. Incontriamo così un pensiero che si confronta in modo critico con le grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo e che opera un discernimento per rispondere alle sfide epocali che sopraggiungono secondo il sogno di Dio.
Si comprende allora come dalle origini nell’Umbria del primo dopoguerra, segnato da forti tensioni e istanze di giustizia sociale, p. Pierli abbia sviluppato una particolare sensibilità e interesse per la dottrina sociale della Chiesa e la vocazione alla responsabilità sociale e “politica” dei cristiani. Vive la stagione del Concilio Vaticano II e la mette a frutto, ispirato dalla visione della Gaudium et spes e della Lumen gentium. Si coinvolge sia con il magistero che con la prassi sociale della Chiesa e quando, al termine del suo mandato di Superiore Generale dei missionari comboniani, approda in Kenya, fonda l’Istituto del Ministero Sociale in Missione (oggi Istituto per la Trasformazione Sociale) al Tangaza College (nella Università Cattolica dell’Africa Orientale). Era il 1994, un anno ricco di avvenimenti: quello del primo sinodo per l’Africa, al quale partecipa in veste di esperto; le prime elezioni democratiche in Sud Africa, che sanciscono la transizione dopo l’apartheid; ma anche il genocidio in Rwanda, un paese prevalentemente cattolico. Il Sinodo africano invitava la Chiesa ad abbracciare la missione sociale della chiesa, in risposta alle grandi sfide presenti nel continente. L’Istituto fondato da p. Pierli era la prima risposta a tale invito: formare ministri sociali all’altezza di tali grandi sfide.
Una testimonianza vivida dell’impatto del lavoro dell’Istituto è venuta dalla dottoressa Judith Pete, già allieva di p. Pierli, che oggi insegna nella stessa Università ed è incaricata del programma UNESCO Università in Africa, che promuove la sinergia tra apprendimento e servizio sul territorio. Oltre al racconto di come l’incontro con p. Pierli abbiamo profondamente marcato la sua vita, ha sottolineato l’importanza della pedagogia usata nell’Istituto, che armonizza teoria e pratica, preparazione professionale e atteggiamento di servizio e integrità. Ma soprattutto, ha sottolineato come i programmi dell’Istituto per la Trasformazione Sociale contribuiscano a formare dei leaders dedicati alla trasformazione sociale in Africa.
Il prof. Mario Molteni, dell’Università Cattolica di Milano, è intervenuto raccontando la fruttuosa collaborazione con p. Pierli e l’Istituto da lui fondato. Una collaborazione che ha avviato un programma di master per la formazione di imprenditori sociali, con un taglio diretto all’avviamento di start up con impatto sociale. Un programma che è stato possibile avviare solo grazie al coraggio ed alla visione di p. Pierli che ha reso possibile avere una controparte efficace, aperta e creativa in Africa. Oggi quel programma si è diffuso in 20 Paesi africani e nei prossimi anni arriverà in altri 5. Non si tratta solo di un programma accademico in partenariato con Università africane, ma di una rete di imprenditori e di servizi alle imprese locali per un impatto sociale significativo, organizzati sotto un’organizzazione chiamata E4Impact. Recentemente, questa iniziativa è stata visitata dal presidente Mattarella nel corso della sua visita ufficiale in Kenya, selezionata per la sua innovazione e significatività. Infatti, per superare le ingiustizie socio-economiche e l’insostenibilità ambientale che stanno portando il pianeta verso scenari catastrofici, abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo, come insiste spesso anche papa Francesco, per esempio nella Laudato si’ e con il movimento di Economia di Francesco.
Al termine dell’evento, è stato chiesto a p. Pierli quale sia stata la sfida più difficile di tutti questi anni. Senza esitare, ha sottolineato la difficoltà del cambiamento di mentalità e degli atteggiamenti, e dei rapporti di potere, che inducono alla dipendenza, anziché all’autonomia e interdipendenza dell’Africa. Ancora non abbiamo superato la pesante eredità coloniale. Il cammino per la trasformazione sociale continua.
Il 18 dicembre 2022 due candidate, Maria e Belinda, che erano in formazione, sono diventate ufficialmente Laiche Missionarie Comboniane, alla presenza dei Padri MCCJ, dei genitori delle candidate e di altri membri della Famiglia Comboniana. La celebrazione si è svolta nella chiesa di San Daniele Comboni a Huruma, nella parrocchia di Kariobangi. Siamo pieni dalla gioia, congratulazioni a loro!
Maria e Belinda, dopo aver ricevuto la croce come simbolo delle loro nuove responsabilità come CLM
A Natale, alcuni membri si sono uniti alla comunità internazionale di Kitelakapel (Linda e Pius) per festeggiare con loro. Hanno condiviso momenti bellissimi e guardato un film insieme come comunità.
Il gruppo di Natale a Kitelakapel (p. Maciek, Pius, Mercy, Linda e Neema)
In concomitanza, siamo stati invitati a collaborare nell’organizzazione del ritiro dei giovani con i MCCJ a Chelopoy, nella parrocchia di Amakuriat, che si è tenuto dal 26 al 29 dicembre. E’ un grande risultato per noi, poiché ora stiamo estendendo la nostra collaborazione con i MCCJ anche al di fuori della nostra parrocchia.
Con il team di facilitatori a Chelopoy, parrocchia di Amakuriat, West Pokot
All’inizio di gennaio 2023, invece, abbiamo avuto la nostra assemblea annuale, in cui abbiamo pianificato e messo a bilancio le nostre attività per quest’anno. Abbiamo confermato nei loro ruoli i responsabili dell’anno precedente, poiché il loro mandato è di 2 anni.
Inoltre, abbiamo deciso di aggiungere altri ruoli e quindi abbiamo nominato nuovi responsabili, in modo che possano aiutare quelli esistenti a far funzionare le cose senza intoppi. A questo scopo, abbiamo aggiunto i coordinatori per la comunicazione e i progetti.
Abbiamo anche incluso nel nostro piano alcuni input dall’Assemblea africana in Benin, abbiamo rivisto la nostra costituzione e successivamente abbiamo avuto un momento di socializzazione.
Abbiamo anche inserito un nuovo aspetto alla nostra formazione, decidendo di aggiungere alle nostre riunioni mensili momenti di servizio nelle organizzazioni, come la visita alle case di bambini orfani e così via. Per esempio, l’ultimo giorno del nostro incontro abbiamo trascorso un po’ di tempo presso il centro delle Suore della Carità, aiutandole a prendersi cura di un gruppo di bambini disabili.
Ringraziamo il Signore per tutti questi eventi fruttuosi, per il lavoro svolto finora, per i piccoli e grandi traguardi raggiunti, per l’entusiasmo e l’impegno di cui ci ha riempito, e confidiamo che ci accompagni ancora di più nell’anno che è appena iniziato, augurando un meraviglioso nuovo inizio a tutti gli altri gruppi di CLM nel mondo!!!
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