Oggi, 12 novembre 2025, sempre nell’ambito della celebrazione del Forum della Famiglia Comboniana sull’Ecologia Integrale 2025, abbiamo vissuto una giornata intensa, iniziata con una preghiera comunitaria nel Centro Sociale della Sacra Famiglia a Belem, in Brasile, dove, dopo esserci affidati a Dio, ci siamo riuniti in piccoli gruppi e ci siamo recati in diversi luoghi dove si svolge la Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici COP30.
Una riflessione interessante è stata fatta al Simposio della Chiesa alla COP30, dove si sono riuniti leader ecclesiali di diversi continenti, autorità e rappresentanti di popoli tradizionali in un dialogo sui percorsi di conservazione ecologica.
Parallelamente si sono svolte conferenze in altri luoghi, come l’Università Federale di Pará, la zona blu e il fiume Pará, dove si è svolta una barcata.
Tra i temi di discussione e denuncia di questo vertice spiccano: la difesa dei popoli più bisognosi, la fine della violenza, la pace, la solidarietà e la cura della casa comune, la giustizia climatica, la sovranità dei popoli, la solidarietà integrale e, soprattutto, temi importanti come la protezione delle risorse naturali, il no all’estrazione mineraria e alle pratiche inquinanti.
La giornata del primo giorno si è conclusa con l’apertura della COP30 all’Università e la presentazione di grandi personalità, tra cui il Rettore, e performance artistiche, mentre parallelamente si svolgeva la marcia per i martiri che si è conclusa con la Santa Messa nella Cattedrale di Nostra Signora di Nazareth, concludendo una giornata ricca di riflessione, impegno e speranza per un mondo più giusto, sostenibile e solidale, nel rispetto di tutti coloro che non parlano di ecologia, ma la vivono nella loro quotidianità…
Durante il mese di ottobre abbiamo avuto molte celebrazioni significative, a partire da sabato 4 con l’allegra festa della Giornata del Bambino nella Comunità di León El Manzanillo, alla quale abbiamo partecipato tutti con grande gioia e profondamente ispirati dallo Spirito Santo. L’attività è iniziata intorno alle 9:00 del mattino e durante la giornata abbiamo condiviso una merenda, organizzato gare, attività dinamiche e ci siamo divertiti a rompere le piñatas. Inoltre, senza tralasciare l’aspetto spirituale, abbiamo presentato il tema: Gesù, la salvezza. Abbiamo concluso questa attività verso mezzogiorno, ma il nostro impegno è continuato: abbiamo visitato alcune persone che stavano affrontando problemi di salute per offrire loro sostegno, parole di incoraggiamento e condividere con loro la ricchezza della parola di Dio.
Il 10 ottobre si è svolta un’altra cerimonia speciale: una Messa in onore di San Daniele Comboni, celebrata nella parrocchia di San Luis, Petén. Abbiamo anche commemorato i 20 anni di presenza dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù (MCCJ) nella comunità. Quel giorno è stato particolarmente importante per i Laici Missionari Comboniani (LMC), poiché dieci membri hanno preso il loro impegno ufficiale, riaffermando la loro dedizione al servizio missionario e la loro identità di laici comboniani.
Due giorni dopo, il 12 ottobre, ci siamo riuniti nuovamente nella celebrazione eucaristica in occasione della festa di San Daniele Comboni e per ringraziare della chiusura del ciclo 2025 nella Scuola Comboni. Durante questa celebrazione speciale, la famiglia Camey Figueroa, che presto partirà in missione in Brasile, ha avuto l’onore di guidare la processione iniziale, un momento carico di gratitudine e speranza.
La gioia è continuata nel pomeriggio e abbiamo gustato tutti insieme un piacevole pranzo. Verso le 14:00 è iniziato il tradizionale Bingo organizzato dai LMC. Inoltre, erano disponibili diversi articoli in vendita, tra cui oggetti religiosi, libri, vasi da fiori e altro ancora. È stata una giornata ricca di gioia e riflessione, durante la quale abbiamo ricordato l’importanza della nostra missione celebrando il giorno della nascita alla vita eterna del nostro fondatore.
Abbiamo concluso il mese partecipando con gioia al pellegrinaggio e alla Messa di invio del secondo Sinodo Arcidiocesano dal titolo “Vivere e annunciare il Vangelo”, celebrato domenica 26 ottobre. Questo evento ha cercato di rinnovare lo spirito pastorale, promuovendo una Chiesa più inclusiva, missionaria e impegnata nella sinodalità. L’Arcidiocesi di Santiago del Guatemala ha utilizzato questi sinodi per rafforzare il senso di comunità, di celebrazione e di evangelizzazione all’interno dei sacramenti e di tutta la vita ecclesiale.
Ottobre è stato un mese che ci ha invitato a riflettere sulla nostra missione e a vivere con vero scopo. Ogni attività svolta non solo ci ha avvicinato alla nostra fede, ma anche alla nostra comunità e al nostro impegno missionario.
Questo è stato il tema formativo con cui abbiamo iniziato la nostra assemblea nazionale dei LMC in Portogallo, che si è svolta lo scorso fine settimana, dal 25 al 26 ottobre, nella casa dei MCCJ a Maia. Nella riflessione, suor Graça, comboniana, nostra consigliera, ci ha ispirato a riconoscere lo sguardo di Dio sulla nostra vocazione LMC e a percepire come la nostra vocazione permei la nostra vita quotidiana, come “lievito nella pasta”. Anche a riconoscere che è stato Dio a chiamarci e a sceglierci! Ci ha invitato a contemplare la bellezza della missione e della vocazione, e a cercare di riconoscere la presenza della gioia perenne, della missione come relazione, come dinamica di comunione, da cui irradiamo l’Amore di Dio.
Successivamente sono stati presentati e approvati il Piano delle Attività e il bilancio annuale per il 2026. Anche ogni comunità locale ha avuto spazio per condividere la propria pianificazione per il prossimo anno.
Il giorno seguente sono state approvate le Carte dei Ministeri che compongono l’Associazione LMC, elaborate a partire dall’ultima assemblea, tenutasi nel marzo di quest’anno.
Alla fine della mattinata di domenica abbiamo celebrato la Santa Messa, presieduta da padre José Vieira, missionario comboniano che lavora in Etiopia, durante la quale tutti i LMC presenti, compresi quelli che hanno partecipato online, hanno rinnovato il loro impegno LMC.
Il fine settimana è stato un momento favorevole di incontro, riflessione e convivialità, con la partecipazione di 15 LMC, di cui 3 online. Ringraziamo Dio per la chiamata rivolta a ciascuno di noi e per accompagnarci sempre in questo cammino missionario!
Nel silenzio. Se oggi sentite la sua voce, non indurite i vostri cuori. Dio è nel silenzio.
1 Re 19,11-12.
Quando il profeta Elia fuggì dai suoi nemici sulla montagna per cercare l’aiuto di Dio.
La presenza del Signore non era nel vento forte, nel terremoto o nel fuoco, ma si percepiva in un leggero sussurro.
Come missionari dovremmo trovare le nostre montagne e nel silenzio ascoltare la voce di Dio, come Mosè che trovò il roveto ardente che non veniva consumato dal fuoco, togliersi i sandali che rappresentano i nostri peccati e le nostre comodità.
Creiamo silenzio e pace dentro di noi e offriamo il silenzio come dono agli altri.
PREGHIERA
Gesù era un uomo di preghiera e noi impariamo dal suo stile di pregare in silenzio e in solitudine. Lc 6,12; Mc 6,46
Ci ha insegnato a pregare con una preghiera semplice che fa grande riferimento al nostro Padre celeste, che è la preghiera del Signore Lc 11,1.
Una vera preghiera è nel silenzio, si ascolta Dio ed Egli viene a te, attraverso di te raggiunge gli altri.
Dovremmo pregare senza sosta e con comprensione: un cristiano che non prega è orgoglioso e non è umile.
LO SPIRITO SANTO
Luca 3,21; 5,16
Nelle nostre preghiere dovrebbe essere presente lo Spirito Santo, perché è lo Spirito che viene dal nostro Padre celeste per insegnarci, purificarci e rafforzarci durante le tribolazioni e le persecuzioni.
Gesù era pieno dello Spirito Santo, pregava con lo Spirito Santo e lo Spirito testimoniò che era il figlio prediletto di Dio durante il suo battesimo.
Impariamo dai discepoli di Cristo che erano pieni dello Spirito Santo e predicavano il Vangelo fino ai confini del mondo affrontando persecuzioni e persino la morte.
RIFLESSIONE SULLA VITA DI COMBONI
Dio ha plasmato e modellato Comboni attraverso le persone con cui ha vissuto e interagito.
L’ambiente della sua famiglia e del suo villaggio ha influenzato la sua spiritualità; i suoi genitori erano molto religiosi, ricchi di fede e di devozione.
Ciò che rende unico Comboni è il suo carattere: era impulsivo, vivace, gioviale, molto appassionato, emotivo, il che lo rendeva molto sensibile alle sofferenze degli altri. Ha coltivato e alimentato amicizie con persone di ogni ceto sociale.
Il suo amore per la missione, il Sacro Cuore di Gesù e Maria, San Giuseppe e il popolo africano è fonte di ispirazione per tutti noi.
LA TRINITÀ
Il mistero della Santissima Trinità
Tre in uno e uno in tre, uguali ma diversi. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo condividono tutto, comunicano costantemente tra loro e sono uguali nell’amore.
La Trinità ci insegna a condividere i nostri valori, le nostre emozioni, le nostre esperienze a un livello molto intimo; quando ci permettiamo di essere vulnerabili, suscitiamo empatia negli altri. L’obiettivo è creare un’atmosfera amorevole di cura e comprensione reciproca.
Nella Trinità la comunicazione è perfetta, per noi la comunicazione non è ancora perfetta, ma con piccoli passi nella giusta direzione possiamo contribuire a migliorarla.
Dovremmo imparare a vedere la Trinità in ognuno di noi e anche chiederci quali aspetti delle nostre relazioni non sono in linea con la Trinità benedetta.
Non c’è Trinità senza te e me. Se vogliamo entrare nel cuore misterioso della nostra fede, fissiamo lo sguardo su Gesù, che è visibile tra noi. Egli ci attira al Padre nostro che è nei cieli e lo Spirito Santo viene e vive in noi.
Attraverso Cristo impariamo il ministero della trinità: “Chi vede me vede il Padre e il suo spirito vivrà in lui, io, il Padre e lo Spirito Santo siamo un unico essere, ciascuno se stesso”.
Il vocabolario della trinità è completo e include tutti noi.
Otto Laici Missionari Comboniani della parrocchia di Saint Kizito di Begou, nella diocesi di Sarh, hanno pronunciato i loro voti di impegno domenica 12 ottobre nella parrocchia di Saint Kizito di Begou. Durante una messa di ringraziamento presieduta da Pers Ngore Gali Celestin, cappellano nazionale dei Laici Missionari Comboniani. Questo impegno arriva dopo 8 anni di catechesi dei laici. Nella sua omelia, il celebrante ha chiesto ai laici di essere di buon esempio per i fedeli cristiani e li ha incoraggiati nel loro impegno in questa missione.
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