Laici Missionari Comboniani

Ma è così che è arrivato il Natale…

Mozambique

In mezzo a tante lotte, manifestazioni e morti, Gesù nasce in Mozambico. Il popolo lotta per uscire dall’oppressione. Anche il dolore di vedere gli amici soffrire, piangere la perdita dei propri cari, punge come una spada affilata. Mentre alcuni piangono, altri ridono. Non è bello provare questo dolore, non è bello vedere persone che muoiono per l’ambizione di altri.

Lui è la nostra speranza, il bambino Dio che nasce è la speranza di un popolo stanco di soffrire, di essere oppresso.

Celebriamo il Natale, gioiamo per la notizia dell’arrivo del Salvatore. Ma non dimentichiamo la nostra responsabilità verso coloro che soffrono.

Questo è un Natale diverso, con una strana sensazione che mescola la gioia dell’arrivo con il dolore di un popolo segnato dalla sofferenza.

Mozambico. C’è il mio Mozambico, una terra che ho imparato ad amare, persone che mi fanno sentire mozambicana, quanto desidero che tutto questo finisca e che arrivi la pace.

È nato il Salvatore, che venga a salvare il popolo mozambicano e tanti altri che soffrono.

Buon Natale!

Messaggio ai confratelli del Mozambico

Mozambique

Cari confratelli della Provincia del Mozambico,

come Consiglio generale, seguiamo con grande preoccupazione le notizie e le immagini di violenza e distruzione di proprietà pubbliche e private che arrivano dal Mozambico come reazione a brogli e mancanza di trasparenza nell’annuncio dei risultati delle elezioni generali – presidenziali, legislative, e assemblee e governatori provinciali – dello scorso 9 ottobre.

Le manifestazioni popolari, che avrebbero dovuto essere pacifiche, sono degenerate in atti di violenza, subiti repressi in maniera forta dalle forze di polizia – soprattutto nelle grandi città – causando oltre venti morti e centinaia di feriti. Queste manifestazioni di violenza, che generano solo odio e morte, angoscia e paura, ci hanno spinto a esprimere, a nome dell’Istituto, la nostra vicinanza a ciascuno di voi e a tutto il popolo mozambicano.

Sappiamo che l’intero Paese sta attraversando un momento difficile e che, come di regola, coloro che finiscono con il subire le conseguenze nefaste dei conflitti violenti sono le persone più povere e indifese.

Di fronte all’aggravarsi della situazione, chiediamo a tutti i confratelli di rimanere vigili e informati sugli eventi, e di mostrare la loro solidarietà a coloro che cercano verità e giustizia, in comunione con la Chiesa locale. Senza dubbio, la resilienza può e deve aiutarci a superare le presenti avversità e trovare modi pacifici per dare direzione e speranza alla gente e al Paese.

La nostra presenza in Mozambico negli ultimi 77 anni, ispirandosi alla Parola di Dio e alla testimonianza di San Danile Comboni, si è sempre distinta per la concreta capacità di assumere uno stile di missione impegnato e inserito nella realtà della gente, e di fare fronte comune con le gioie e i dolori di coloro che ci sono stati affidati.

Vi incoraggiamo, quindi, a continuare a essere solidali con le persone che vi circondano, trasmettendo loro la speranza che nasce dal Vangelo. Oggi più che mai siamo chiamati ad annunciare la Buona Novella della pace come unica via per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana e sulla sollecitudine verso i più svantaggiati.

Ringraziamo Dio per la vostra testimonianza di dedizione al popolo con cui condividete la missione, e ci sentiamo solidali anche con tutti gli uomini e le donne mozambicani che desiderano tanto un futuro migliore e – oggi soprattutto – la pace.

Ci auguriamo, inoltre, che la profonda tradizione cristiana e i valori ancestrali del popolo siano il pilastro da cui partire per costruire una riflessione serena e giusta, che aiuti a superare l’attuale polarizzazione delle forze tra governo e società civile.

Preghiamo per la fine immediata della violenza in Mozambico e chiediamo l’intercessione di San Daniele Comboni, affinché vi aiuti a vivere questo momento doloroso con fede e speranza.

Che Dio vi benedica, vi protegga e vi dia la forza e la saggezza per affrontare questi tempi difficili.

Rimaniamo uniti e solidali, pregando insieme per la pace.

Il Consiglio Generale MCCJ

Un amore che ci spinge a conoscere e a saper amare

LMC Mozambique

Siamo di nuovo qui a darvi notizie e a condividere, con voi, questo ultimo tempo. In questi mesi purtroppo facciamo fatica a rispondere a tutti i vostri messaggi (sono moltissimi), a causa di vicissitudini non programmate, ma tutto questo fa parte dell’essere in missione e di viverla fino in fondo, fino all’ultimo momento di ogni giorno.

L’ultima volta, vi abbiamo raccontato del dispiacere di aver salutato Padre Jaider, il parroco Comboniano, partito con urgenza per la sua terra natia, a causa di ripetute malarie.

Beh ecco, lo stesso giorno a un mese esatto dalla sua partenza (sempre il giorno 5 ma del mese di luglio), la comunità dei padri comboniani, è stata colpita di nuovo da una notizia terribile. In attesa di accogliere un fratello comboniano, di ritorno dalle vacanze nella sua terra natale, ci raggiunge la notizia della sua morte durante la notte, nello stesso giorno in cui avrebbe dovuto raggiungerci.

Ad oggi, la comunità dei comboniani è composta da un solo padre e da uno studente di teologia. Sono stati mesi difficili, intensi, pieni di ostacoli, ma anche in questo tempo, l’infinita misericordia e bontà di Dio, non ha mai smesso di compiere meraviglie e di darci la forza di affrontare questo tempo e di continuare a guardare ad un orizzonte sempre più alto assieme a questi nostri fratelli e sorelle. Anzi, proprio in questo tempo di fatica, di fragilità, il Signore ci ha unito ancora di più come comunità con i padri, come famiglia comboniana e non ci è mai mancato di sentire, che il Signore ci conduceva. È proprio nella fragilità, che al Signore piace operare, se lasciamo sempre tutto nelle sue mani e ci affidiamo alla sua Grazia. Come dice una saggia donna che cammina con noi: “costruisci con chi vuole costruire e avanti sempre nella gioia che viene dal Signore”; sono proprio parole vere, perché più lasciamo tutto nelle mani del Signore, più Lui costruisce.

In questi nostri primi sei mesi mozambicani, non sono mancate le fatiche e gli ostacoli e in alcuni casi non sono stati facili da superare, soprattutto quelli derivati dalle persone più prossime a noi, ma davvero solo con l’aiuto del Signore, con il vostro esserci, con il vostro farvi sentire e con l’aiuto del popolo, siamo riuscite sempre a tenere vivo nel cuore, la gioia, la pace e la speranza, di continuare ad abbracciare questa meravigliosa terra, ricca di bellezza ma nello stesso tempo di molte contraddizioni.

Ogni giorno il popolo Macua ci insegna e ci regala la gioia di condividere la nostra vita con loro. In questo tempo, abbiamo vissuto anche momenti inaspettati, arricchenti, come ad esempio la visita del consiglio generale delle sorelle comboniane e all’inizio di agosto, anche quella da parte dei padri dei consiglio generali comboniani. Quanta Grazia ricevuta, inaspettata e ricca di qualche orizzonte in più…

Dentro il nostro cuore, si stanno aprendo sogni più grandi con orizzonti più larghi che partono dallo stare in ascolto alla realtà in cui siamo inserite; tutto questo sappiamo per certo che con le nostre sole forze, non potremo realizzarlo.

In questo tempo, abbiamo cercato di rimanere sempre un passo indietro per osservare e cercare di capire quali sono per davvero le esigenze principali in questa terra e per rendere davvero loro protagonisti della loro storia e della loro terra. Ecco per noi missione è questa: creare relazioni vere, autentiche, creare ponti, creare rete.

Noi siamo stra felici nonostante alcune difficoltà e qualche malaria che ci colpisce (entrambe siamo a quota 2), ma la gioia, la speranza, la passione e l’amore che proviamo per questa terra, è una spinta che ci muove ogni giorno a continuare a seminare e costruire. Continuiamo a ringraziare anche ognuno di voi, perché la vostra presenza, vicinanza ed aiuto, sono benzina per continuare a sperare e crescere, per poter costruire un futuro migliore assieme a questa gente e sentirci tutti insieme pellegrini di speranza in un mondo migliore, dove ogni uomo ha il diritto di vivere una vita dignitosa.

Noi tutti siamo missione e noi con tutti voi, ci sentiamo famiglia.

Un abbraccio dal profondo del cuore. Continuiamo a pregare per tutti voi e anche voi, continuate a pregare per noi

Con amore, profonda stima e riconoscenza – Ila e Fede

Il nostro cammino in Carapira

LMC Mozambique

Carissimi tutti, è da un po’ di tempo che non ci sentiamo e siamo qui a darvi un po’ di notizie come tanti di voi continuano a richiedere e ci scusami del ritardo. Le giornate qui sono molto dense e non nascondiamo il fatto che trascorrono talmente veloci, con una profondità e pienezza, che non ci rendiamo nemmeno conto che è iniziato il mese di luglio ed è da un po’ di tempo che non scriviamo :). Iniziamo con il scusarci di questo tempo, ma verso fine maggio, a nostro dispiacere, abbiamo avuto problemi con i piani telefonici… la compagnia ha tagliato brutalmente i dati di connessione, perciò anche questo non ci ha permesso di darvi molte notizie, ma grazie a Dio, una settimana fa, hanno di nuovo cambiato tutto, mettendo un po’ più di dati, quindi saremo più operative e costanti. Speriamo in futuro non ci siano altri tagli, anzi speriamo ci siano degli aumenti di dati, anche se un po’ dubitiamo visto che tra qualche mese ci saranno le nuove elezioni. Abbiamo tante idee per la testa e se il piano telefonico non cambierà, presto vi sveleremo qualche idea. In questo ultimo mese, abbiamo ricevuto anche il nostro “primo battesimo africano” o meglio entrambe siamo state colpite dalla malaria. Siamo state molto sorprese di questo, ma ci ha permesso di riflettere molto su quello che ogni giorno, ognuno di loro vivono con questa malattia, chi può permettersi di curarsi, chi invece perde la vita perché non ha i soldi per accedere a fare il test ed iniziare la cura e la fatica di recuperare energie per ripartire. A motivo di questo, con molto dispiacere, all’inizio di giugno, abbiamo dovuto salutare il parroco della parrocchia di Carapira, che è dovuto ritornare con urgenza, nella sua terra di origine, proprio a causa di continue malarie. La sua sofferenza era tanta sia per quello che stava vivendo per causa della malaria, sia perché doveva lasciare questa terra che lui tanto amava. Per noi è stato come un fulmine a ciel sereno, perché prima di essere un bravo parroco, era un fratello umile e sempre al servizio di tutti, era proprio una bella testimonianza da vedere e toccare con mano. Ad ogni modo, siamo molto felici anche dei padri comboniani che sono qui con noi, stiamo proprio vivendo e respirando in questo momento tanta pienezza e vissuto profondo con loro. Ogni giorno, troviamo da entrambe le parti, come “una piccola scusa” per trovarci sempre e costruire tassello dopo tassello una comunione di fraternità e di testimonianza vera. Qui vicino casa, ci sono anche delle suorette che fanno parte di un altro istituto religioso rispetto ai comboniani, ma anche con loro si è creato proprio un bellissimo rapporto di armonia e complicità. Questo sicuramente è molto importante perché ci permette di conoscerci e di sentirci una famiglia allargata, ma soprattutto ci fa sentire in cordata con i fratelli più soli ed abbandonati e ci permette di aiutarci a portare i pesi gli uni degli altri.

Abbiamo ricevuto inoltre la grazia in questo tempo di vivere la veglia e la festa patronale, proprio della parrocchia di Carapira… eravamo più o meno 200 persone ed è stato emozionante viverla e respirarla assieme a loro. Pensate, la veglia è durata ben 4 ore, ma sono passate in un battito di ciglio… c’erano presenti moltissime comunità che venivano da lontano, con anche la presenza di un buon numero di giovani. Beh che dire del popolo macua… ci meraviglia sempre di più e ci sentiamo davvero a casa in mezzo a loro e con loro… credo che questa sia l’espressione più consona e corretta da utilizzare per farvi capire ciò che loro ci fanno vivere nella vera profondità ed essenzialità della persona umana. Ogni giorno ci sentiamo che siamo sempre più piccole in mezzo a loro, proprio perché vediamo che la loro presenza è un grande arricchimento per noi nella nostra vita….nella realtà sono più loro che formano noi, che quello che noi tentiamo di aiutare loro. Dovreste vedere voi con i vostri occhi e toccare concretamente con le vostre mani, quanta bellezza che è nascosta qui nelle loro piaghe e nella loro sofferenza. Ovviamente tutto questo, ci fa interrogare molto su vari aspetti delle nostre vite, delle nostre relazioni e di come sprechiamo inutilmente energie e tempo in cose futili. Qui la bellezza e l’essenzialità è proprio il famoso “esserci” così come siamo e niente di più, che è sempre ciò che continuamo a capire ed essere sempre più forte e consapevole dentro di noi e lungo il nostro cammino. Alla fine ciò che conta, non è quello che facciamo, il servizio in cui ci spendiamo, o la realizzazione di qualcosa o di se stessi, ma l’amore con cui amiamo questi fratelli e sorelle. Sappiamo per certo, che non saremo noi a salvare nessuno, anzi, sono proprio loro i veri protagonisti che stanno salvando noi “occidentali”. Quanto ci dà gioia stare in mezzo a loro, tentare di dire quattro parole nella loro lingua, abbracciarli, scherzare con loro, farli sorridere e lasciar fare a Dio l’incontro di comunione con loro. L’altro giorno leggevamo questa piccola frase di Don Tonino Bello, che ci continua a risuonare dentro in questo tempo: «Vi invito a lasciarvi evangelizzare dai poveri. Tante volte pensiamo di essere noi a portare il lieto annunzio ai poveri. Ma loro vivono meglio di altri certi valori, come l’abbandono fiducioso alla Provvidenza, la solidarietà nella sofferenza». Ecco pensiamo che questa frase possa rappresentare per bene, quanto scritto sopra! Quante cose che vi vorremmo raccontare e cercare di rendervi sempre più partecipi… quanto ci piacerebbe che l’amore che tocca i nostri cuori, arrivasse anche a voi. Quanto vorremmo che questa grazia si espanda per loro. Ma di una cosa siamo certe… che il Signore saprà come far fiorire le nostre vite assieme alle vostre con loro. Siamo certe che il Signore della Vita sta già lavorando in questo. Noi non finiremo mai di ringraziarvi per tutto l’amore che ci fate arrivare, per l’unione e la comunione di questa chiesa universale che si continua ad allargare e che ognuno di noi si sente parte. Grazie perché la vostra presenza ci fa sentire una famiglia allargata che casa non è un luogo, ma sono le persone che ci abitano e ti ci fanno sentire… e noi questa casa la sentiamo così grande che abbraccia la nostra terra, con questa nuova terra. Per molti di voi, sarà un tempo di riposo, vi auguriamo dal profondo del cuore che questo tempo, vi faccia riscoprire l’essenzialità dei valori e delle relazioni. Come ogni giorno vi ricordiamo nelle nostre preghiere davanti a Gesù Eucarestia e vi chiediamo di continuare a pregare per questo popolo e una preghiera anche per Padre Jaider, perché possa presto tornare in salute e continuare il suo ministero ovunque il Signore lo condurrà. E come dicono qui….

Koxukhuru vanjene (grazie mille) Con molta gratitudine e vicinanza Ilaria e Federica

Durante il periodo di Pasqua in Mozambico

La Palabra
La Palabra

Eccoci qui, a darvi un po’ di notizie dopo un po’ di tempo…

Questo periodo è stato molto denso di vissuto e di bellezza, fatto di incontri semplici ed inaspettati, ma che allo stesso tempo arricchiscono sempre di più le nostre vite.

In questo ultimo mese, abbiamo partecipato a delle ordinazioni sacerdotali, abbiamo visitato e condiviso dei momenti con i fratelli del noviziato comboniano, abbiamo partecipato ai battesimi e alle comunioni in una comunità qui vicino a Carapira assieme ai nostri padri comboniani, abbiamo cenato a casa di una famiglia qui del villaggio ecc… direi che abbiamo vissuto l’essenzialità della condivisione e della vita stessa

Quanto vorremo trovare un modo per farvi arrivare tutte le emozioni e la bellezza, che il popolo macúa ogni giorno semina nel nostro cuore. Ogni giorno è sempre un buon motivo per sorridere, vivere di tenerezza e trovare ogni scusa possibile per incontrarsi e stare insieme.

Quanto ci sentiamo grate alla vita di questo dono che abbiamo ricevuto e che vorremmo riconsegnare a voi. Ogni giorno che passa, ci sembra di vivere qui da sempre e di non trovarsi in una terra straniera, ma di sentirsi a casa.

Vi lasciamo con questa immagine che é la Parola, fonte essenziale nella nostra Vita, per indirizzare sempre i nostri passi.

Un abbraccio grande ad ognuno di voi e grazie che camminate con noi e siete sempre al nostro fianco.

Buona Pentecoste.

Ilaria, LMC