Laici Missionari Comboniani

CFR: scuola di resistenza

LMC Brasil

Oggi è lunedì, uno dei giorni più intensi, ricomincia un’altra settimana alla Casa Familiar Rural, la scuola agraria in cui sto dando una mano. Si parte: ore 7.30 io e Nete, la cuoca della scuola, iniziamo a fare la spesa della settimana per i 30 alunni del primo anno, 8.15 spesa fatta. 8.30 chiamo l’autista dei due bus per confermare il trasporto per i ragazzi, alcuni arrivano da molto lontano: escono di casa alle 6 del mattino, solo dopo 3 ore in autobus arrivano in città.

Nella piazza davanti al mercato si ritrovano tutti, arrivano da varie zone della regione, e alle 10 un autobus prende i ragazzi e va verso la scuola.

La Casa Famiglia Rural si trova in mezzo a un misto tra “campagna e foresta”. Per arrivarci dovrete attraversare il quartiere popolare Jardim de Aulidia, un ammasso di case tutte uguali che scorrono sull’orizzonte collinare, un quartiere sardina poco fuori da Açailandia. Dopo averlo superato vi troverete di fronte a una casa di fango, come diremmo noi, costruita con biomateriali, finalmente circondati dal verde.

Ora si continua per la lunga strada sterrata, dai due lati scorrono pascoli a perdita d’occhio in un saliscendi tra le colline della valle. A metà percorso il paesaggio muta, sulla sinistra si sviluppa una coltivazione in Sitema Agroflorestale mentre sulla destra una zona di foresta viva, ancora intatta, fino a che, finalmente, davanti a voi vi troverete la Casa Familiar Rural.

Non immaginatevi una grande scuola come quelle a cui siamo abituati, qui ci studiano un massimo di 35/40 studenti alla settimana. È un ambiente accogliente, molto rustico, è una “casa-scuola”, con spazi dormitorio, due aule, il grande refettorio con tavoloni in legno, la biblioteca, la sala di informatica e il laboratorio. E poi tutto intorno spazi verdi gestiti in vario modo: orto, frutticultura, casa delle api, piante medicinali, casa delle galline e porcile. Tutto in funzione dello studio e dell’apprendimento.

I ragazzi della casa sono giovani tra i 15 e 19 anni che stanno facendo l’”ensino medio”, dura tre anni ed è l’equivalente di una nostra scuola superiore con indirizzo agrario. Questi giovani vengono dalle campagne, da famiglie di contadini in cui sono forza lavoro oltre che figli, per questo la scuola utilizza quella che si chiama Pedagogia dell’Alternanza, poiché durante l’anno si alternano costantemente una settimana di scuola e una settimana in casa, per non togliere un supporto importante al lavoro dei campi, ma anche perché attraverso questi anni di studio l’obiettivo è che i ragazzi e le ragazze portino a casa nuove tecniche e migliorino l’agricoltura di famiglia sviluppandola in ottica Agroecologica.

Una particolarità è che le ore di lezione ogni giorno sono 10: materia base e materie tecniche: dalla matematica alla zootecnia, dalla bovinocultura alla storia. Un programma intenso tra pratica e teoria, una scuola che diventa famiglia grazie a tutto il tempo vissuto insieme, e diventa casa perché ognuno ha delle responsabilità per mantenere questo luogo pulito facendo la propria parte.

Ma questa non è soltanto una scuola come tutte le altre: è una scuola simbolo di RESISTENZA. Qui infatti occorre resistere per sopravvivere a quello che si chiama AGRONEGOZIO, ovvero quei grandi produttori di Soja e Eucalipto, che con le loro monoculture invadono, devastano e compromettono la salvaguardia dell’ambiente, incentivando la deforestazione e l’uso di agrotossici tramite dispersione aerea. Uno strumento che sta uccidendo a piccole dosi le comunità che cercano ancora di vivere di campagna e di agricoltura familiare.

comunità che cercano ancora di vivere di campagna e di agricoltura familiare. Chi sceglie di venire in questa scuola sceglie di dare un futuro diverso non solo alla propria famiglia ma anche alla propria comunità. L’obiettivo è quello di formare questi ragazzi e ragazze alla cura della propria terra attraverso metodologie agricole innovative capaci di adattarsi all’ambiente senza distruggerlo.

Anna e Gabriele, LMC in Brasile

Assemblea nazionale dei Laici missionari comboniani italiani a Venegono Superiore

LMC Italia

I Laici Missionari Comboniani (LMC) d’Italia si sono riuniti a Venegono Superiore, Varese, dall’8 al 10 dicembre scorsi per celebrare la loro Assemblea nazionale. Circa 80 i partecipanti, provenienti da Palermo, Lecce, Firenze, Bologna, Padova, Verona, Milano e Venegono Superiore. Presenti anche due missionari comboniani (padre Eliseo Tacchella, consigliere provinciale, superiore della Casa Madre di Verona, e referente dei missionari comboniani per LMC-Italia, e padre Alessio Geraci, della comunità di Padova), una suora comboniana e una missionaria secolare comboniana, il Sig. Alberto de la Portilla, spagnolo, Coordinatore dei LMC, il Sig. Marco Piccione, italiano, membro del Comitato Centrale, e padre Arlindo Pinto (referente del Consiglio Generale dei MCCJ per i LMC, a Roma, e membro del Comitato Centrale dei LMC).

Nei primi due giorni si sono svolte cinque tavole rotonde su alcuni temi specifici, durante le quali i LMC hanno avuto la possibilità di condividere le proprie opinioni sul senso di appartenenza, sul servizio specifico dei laici, sulle norme per l’invio dei LMC in missione in nazioni diverse da quelle di origine, sull’organizzazione e struttura nazionale e internazionale dei LMC, e sulla collaborazione in seno all’intera Famiglia Comboniana.

Nel pomeriggio di sabato 9 dicembre, hanno potuto incontrare online i LMC impegnati nel servizio missionario in Brasile, in Kenya e a Castel Volturno, nella provincia di Caserta in Campania.

Dopo un prolungato scambio di vedute, i partecipanti all’assemblea hanno deciso di adottare nel loro piano formativo le linee guida per la formazione approvate nelle loro assemblee internazionali, come pure di assecondare il dialogo con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in vista del riconoscimento del loro “Movimento LMC” come Associazione Internazionale di Fedeli (AIF) da parte dello stesso Dicastero vaticano.

A livello europeo, si è deciso che i LMC continueranno a promuovere la campagna “Stop Border Violence” contro i reati di tortura commessi ai nostri confini.

Durante il prossimo gennaio, l’attuale gruppo di coordinamento (oggi composto da due rappresentanti per ogni gruppo locale, quindi oltremodo numeroso, tanto da rendere i loro incontri difficili) si riunirà per eleggere il nuovo gruppo di coordinamento, formato da soli cinque membri, cui spetterà la responsabilità di coordinare le attività del Movimento LMC e animare le iniziative comuni decise sui vari temi discussi.

L’Assemblea si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da padre Arlindo. Dopo la comunione, si è svolta la cerimonia dell’invio di Ilaria e Federica, in partenza per la missione di Carapira, in Mozambico, e di Julia, che si recherà in Kenya per un breve tempo di servizio missionario.

Originale in https://www.comboni.org/contenuti/115835

Celebrare la nostra vocazione missionaria

LMC España

Lo scorso fine settimana si è svolto a Granada l’incontro nazionale dei LMC della Spagna. È stato un incontro molto ricco in cui abbiamo avuto l’opportunità di fare animazione missionaria in molte parrocchie di Granada e della provincia presentando il Movimento LMC e la nostra vocazione missionaria.

Inoltre, quest’anno il nostro incontro ha avuto un colore speciale perché, oltre a celebrare la nostra vocazione missionaria, abbiamo celebrato come Famiglia Comboniana la vita missionaria di una delle nostre compagne più anziane del Movimento: Mª Carmen Polanco. Durante la sua vita missionaria, Mª Carmen è sempre stata un dono di Dio per tutti noi. Abbiamo la fortuna che Mª Carmen abbia iniziato il suo percorso di vita qualche anno prima di noi e quindi abbiamo qualcuno a cui guardare. Siamo grati per il valore di averla avuta come riferimento nel nostro cammino di LMC e ringraziamo Dio per la sua vita condivisa e donata alla missione.

Mª Carmen, che il Signore continui a vegliare su di te e a benedirti ogni giorno come ha fatto finora.

LMC Spagna