Laici Missionari Comboniani

II Incontro della Famiglia comboniana in Spagna

familia combonianaIl 18 e 19 aprile si è tenuto a Madrid il secondo congresso nazionale della Famiglia Comboniana presente in Spagna.

Sul tema “Famiglia Comboniana: condividere la gioia della missione“, abbiamo riflettuto ed approfondito insieme su come è possibile condividere la nostra missione a partire dalla diversità e dalla gioia della fede.

In questo periodo è stato con noi p. Pascual Pile, fratello di San Giovanni di Dio, che ci ha incoraggiati a proseguire nel lavoro in linea con il percorso missionario condiviso già avviato dal Comboni. La missione può essere costruita solo se lavoriamo insieme come comunità.

Un momento importante è stato il fatto di lavorare in gruppi dove sono emerse idee e iniziative che daranno sicuramente forma al progetto per la realizzazione del sogno di Comboni: “Salvare l’Africa con l’Africa“.

LMC España

Padre Tesfaye Tadesse è stato eletto Superiore Generale

TesfayeÈ stato eletto Superiore Generale dei Missionari Comboniani, dalla quasi totalità dei capitolari, P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie [in primo piano, nella foto], 46 anni, Assistente Generale, responsabile della Formazione di Base e delle province e delegazioni dell’Africa anglofona (eccetto Eritrea) e Mozambico. P. Tesfaye Tadesse G. è nato il 22 settembre 1969 ad Harar (Ethiopia). È il primo africano a ricoprire l’incarico di Superiore Generale.

Subito dopo la votazione, il Superiore Generale uscente, P. Enrique Sánchez González, ha chiesto a P. Tesfaye se accettava l’incarico. P. Tesfaye ha così risposto: “Cari confratelli, vorrei dire alcune cose.

  1. Grazie per la fiducia e la misericordia che mi state dimostrando. Sia nella votazione come anche nei dialoghi personali con alcuni, mi avete mostrato fiducia, solidarietà e appoggio: grazie di cuore. Vorrei dire grazie anche ai confratelli che hanno espresso le loro riserve, i loro tentennamenti. Sono d’accordo con voi e grazie, perché anch’io ho paura, ho le mie riserve e le mie esitazioni. Allora grazie per il vostro realismo.
  2. Piccolo. Il nostro Istituto, a cominciare da San Daniele Comboni, è grandissimo, è una bella famiglia di discepoli e di martiri per la missione, per l’Africa e al fianco dei poveri. Il nostro Istituto ha anche i suoi problemi. Davanti a questo, mi sento piccolo, un piccolo confratello che ha fatto l’esperienza del grande perdono di Dio e dei confratelli. Mi sento piccolo davanti alla grandezza del nostro Istituto.
  3. Rispetto. Il Capitolo Generale fra le sue attività deve dare anche all’Istituto un Consiglio Generale e adesso ha dovuto eleggere il coordinatore di questo Consiglio Generale. Io rispetto il dialogo, il discernimento e la votazione fatta. Per rispetto a chi ha votato me e per quello che rappresentano queste votazioni, dopo aver pregato, aver contattato il mio direttore spirituale e altri, e soprattutto dopo l’incoraggiamento di P. Enrique e dei consiglieri generali ad andare avanti, io, per la gloria di Dio e fiducioso nell’aiuto di Dio e del Consiglio Generale, della direzione generale qui a Roma e di voi superiori di circoscrizione, umilmente chiedendo misericordia, accetto di servire come Superiore Generale.

Dopo l’accettazione da parte di P. Testaye, P. Enrique Sánchez G., secondo la procedura delle elezioni prevista dallo Statuto approvato l’8 settembre 2015, ha detto: “Avendo il Rev. Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie riportato il numero sufficiente di voti, a nome del Capitolo, io, Enrique Sánchez González, dichiaro eletto il Rev. Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie Superiore Generale della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Campo di missione a Metlatónoc, in Messico 2015

Semana Santa MexicoNel 2015 il gruppo missionario è composto da 10 persone. Da venerdì 27 marzo a domenica 5 aprile abbiamo fatto visita a sei comunità sulle montagne di Guerrero, appartenenti alla parrocchia di Metlatónoc: Llano del Nopal, Cocuilotlatzala, Buenavista, San Pedro e San Pablo Atzompa. Carolina, che è in missione stabilmente, ha accompagnato la comunità di San Juan Huexoapa, e Minerva (che fa esperienza di comunità con Caro) si è recata a El Paraiso.

Dopo questa settimana di celebrazioni, abbiamo fatto visita alle famiglie condividendo le gioie e i dolori, appoggiati dalla medicina alternativa di Llano del Nopal. Non ci siamo fatti mancare gli incontri di football, le escursioni sul fiume, l’entusiasmo e la gioia, la tolleranza e il supporto dei più grandi, e la gioia dei bambini che hanno dipinto e condiviso il materiale che avevamo preparato per loro.

E’ stata una forte esperienza di condivisione, rispetto, lavoro di squadra, dialogo. Un grande momento di apertura all’incontro con l’altro e di conoscenza dei diversi modi di celebrare la Pasqua.

E’ stata un’occasione per mettersi all’ascolto di ciò che Dio vuole dire a ciascuno di noi in particolare, ma anche alla sua “chiesa”; attraverso questa piccola chiesa è possibile il sostegno e l’arricchimento reciproco.

Ringraziamo Dio per questa bella esperienza e anche per tutta la gente che è arrivata in missione da diversi luoghi del Messico, per tutte le famiglie delle comunità che ci hanno accolto, in particolare per coloro che ci hanno accolto con affetto e per tutta la famiglia Comboniana.

Condividiamo con Voi le celebrazioni e gli incontri di questa settimana in immagini.

LMC México

Tre “detti” di Gesù

Commentario a Mc 9, 38-48 (Domenica XXVI T.O., 26 settembre 2015)

jesus

I vangeli, oltre a narrare episodi della vita di Gesù e riprodurre le sue parabole, raccolgono e organizzano, ognuno a suo modo, collezioni di “detti” che Lui sicuramente ha pronunciato in diverse circostanze e luoghi e che i primi discepoli ricordavano a memoria come un tesoro di sapienza a come una guida pratica per la loro vita. Nel testo che leggiamo oggi, troviamo tre di questi detti, che io capisco come segue:

1.- Il bene non ha frontiere religiose o di un altro tipo. Le parole di Gesù –“chi non è contro di noi è con noi”- furono dette perché qualcuno voleva impedire a delle persone che non appartenevano al gruppo dei discepoli di agire nel nome di Gesù. In certo senso, sarebbe come si noi impedissimo ai non cristiani di aiutare i poveri. Invece qualunque bene ci sia è sempre una partecipazione alla bontà di Dio. Dobbiamo riconoscerlo, ringraziarlo e gioire.
2.- Un bicchiere d’acqua può avere un valore infinito. Gesù dice esattamente: “Chi da un bicchiere d’acqua nel mio nome, non rimarrà senza ricompensa”. Ci vuole poco per rallegrare la vita di una persona, per farla sentire rispettata, per dare un po’ di speranza in momenti di difficoltà. Dare un bicchiere d’acqua è un segno di accoglienza, di rispetto, di disponibilità a “dare una mano” se ce n’è bisogno. Chi offre un bicchiere d’acqua è aperto all’altro e chi è aperto all’altro, è aperto a Dio. Qual è il bicchiere d’acqua che io posso offrire alle persone che trovo vicine a me?
3.- Attenzione a non fare inciampare i piccoli! Marco raccoglie qui tre frasi che hanno un elemento comune nel suo riferimento allo “scandalo”. Sappiamo che questa parola significa, in realtà, “inciampo”, cioè, “sgambetto”, fare che una persona senza protezione cada per terra. Gesù, che è buono e gentile, diventa duro con quelli che profanano la casa del suo Padre (tempio) e quando qualcuno vuole fare lo sgambetto ai piccoli, quelli che hanno solo Dio come fonte di speranza. Non si gioca con i piccoli di Dio.
Allo stesso tempo, Gesù ci dice qualcosa come questo: “Non fatevi lo sgambetto a voi stessi; se qualcosa vi fa male, non indugiate, siate chiari e decisi nella abbandonare l’occasione del male”.
Oggi, come ogni domenica, celebrando l’Eucaristia e ascoltando le parole di Gesù, diciamo: Amen, grazie, io voglio che queste parole illumino la mia vita oggi e sempre; aiutami a fare che diventino vere in me.
P. Antonio Villarino
Roma

Gimcana della Gioventù

Domenica scorsa, si è svolta la gimcana con il tema: “siamo chiamati a vivere giovane”. L’evento è stato organizzato dai coordinatori dei giovani della parrocchia di Santo Domingo per favorire l’integrazione, incoraggiare i giovani all’impegno nel cammino di fede e nella costruzione del Regno di Dio, attraverso la “civiltà dell’amore”.
Durante la riunione, e come una proposta per il mese delle vocazioni, sono stati organizzati dei banchetti dai Missionari Comboniani , dalle Suore Salesiane, dai Fratelli di San Gabriele e dai Laici Missionari Comboniani .
L’organizzazione della gimcana è iniziata con la Santa Messa nella comunità di San Giuda, l’offerta della Messa è stata donata all’insediamento Rosa Leon come gesto concreto di azione: “io vengo per fare, con piacere, la tua volontà Signore.”