Laici Missionari Comboniani

Forum “Ecologia Integrale” della Famiglia Comboniana in America

Foro ecología

Il 22 maggio si è svolto online il Forum “Ecologia Integrale” della Famiglia Comboniana in America, sul tema “Verso una conversione ecologica missionaria”. Più di 75 missionari comboniani (fratelli, sacerdoti, suore e laici) hanno condiviso, per ben quattro ore, le loro attività pastorali nel campo dell’ecologia integrale come parte della vocazione missionaria.

Si è trattato di una giornata di sensibilizzazione e messa in comune di impegni, sfide, proposte e strategie varate per aumentare la consapevolezza dell’emergenza planetaria e dell’urgenza di far fronte al grave degrado ambientale, come pure delle scandalose disuguaglianze che ancora perseguitano l’umanità intera.

Incoraggiata dal “Patto per la Casa Comune” stipulato durante il Sinodo per l’Amazzonia (celebrato a Roma dal 6 al 27 ottobre 2019 sul tema “Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”), la Famiglia Comboniana in America intende promuovere il “Patto Comboniano per la Casa Comune”, che padre Dario Bossi (missionario comboniano che ha partecipato al Sinodo per l’Amazzonia e fu relatore del circolo minore italiano “A”) presenta in un approfondito articolo pubblicato anche sul sito web comboni.org. Questo “patto”, che è un invito a tutti i missionari comboniani sia a intraprendere una profonda riflessione sul tema, attraverso lo studio e la preghiera, sia ad assumere atteggiamenti consoni all’ecologia integrale da tradurre poi in gesti concreti, aveva già ricevuto un forte impulso dal Forum Sociale Comboniano , tenuto a Belém do Para (Brasile), nell’agosto 2022. In quell’occasione, fu messa in evidenza la resistenza dei popoli indigeni, delle donne e dei giovani alle violenze compiute contro la Casa Comune nelle più svariate forme.

Padre Juan Armando Goicochea Calderón ha presentato l’importanza del Centro Laudato Si’ di Lima come luogo di formazione, ricerca e progettazione. Vi si sta organizzando una scuola di formazione all’ecologia integrale per operatori pastorali comboniani e diocesani. La pubblicazione del libro Questa terra è nelle tue mani è stata un’ottima iniziativa in termini di formazione dei giovani. Sono in fase di attuazione altri due progetti di produzione sostenibile: apicoltura (che protegge la biodiversità dalla monocoltura industriale) ed esportazione di caffè biologico in Europa.

Odile Nkoy Mputu Booto, direttrice del Centro Missionario Laudato Si’ di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, ha presentato le attività del Centro, tutte miranti ad aiutare la gente a interiorizzare l’approccio adottato dalla Laudato Si’ e a condividere iniziative per promuovere la cura della Casa Comune. Le attività del Centro comprendono incontri annuali che prevedono uno scambio di idee ed esperienze tra istituzioni civili e amministrazioni locali. Alcuni dei suoi membri erano presenti al X Forum Sociale Panamazzonico.

Odile ha sottolineato come il Centro sia veramente un’opportunità per mettere in discussione la pastorale ecclesiale e promuovere un lavoro comune tra laici e religiosi, favorendo una “cittadinanza ecologica critica” in difesa della Madre Terra. Il Centro si è dato come compito principale quello di diffondere i contenuti dell’enciclica di Papa Francesco con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti e di portare l’educazione ecologica nei centri educativi sia pubblici che privati. A organizzare questo “forum online” hanno collaborato in maniera determinante Flávio Schmidt, laico comboniano brasiliano che ha lavorato negli ultimi anni a Piquiá de Baixo (Maranhão), e il laico spagnolo Xoan Carlos Sánchez. Parlando della loro comunità di Piquiá, i due hanno raccontato delle molte sofferenze patite dalla gente locale a causa dell’inquinamento minerario, ma anche della grande capacità di resistenza presente nella comunità e la sua determinazione a lottare per la difesa della Casa Comune e dei diritti umani. .
LMC Spagna

Messaggio di Pasqua del Consiglio Generale MCCJ: “Coraggio e speranza”

Pascua 2023

Il primo giorno della settimana…” (Gv 20,1)

Pascua 2023

Carissimi Confratelli,
giunga a tutti voi il nostro augurio di Cristo Risorto!

Il capitolo 20 del Vangelo di Giovanni, nel raccontare l’esperienza del mattino di Pasqua, ci invita a contemplare il cammino di fede di tre protagonisti: Maria di Magdala, Pietro e il discepolo amato. Il loro itinerario di fede è anche un itinerario del vedere: si passa dal fermarsi di fronte all’evidenza di un sepolcro vuoto (Maria), allo sguardo più attento ai particolari (Pietro), fino a un osservare accompagnato dalla memoria che coinvolge mente e cuore (l’altro discepolo).

Sono tre sguardi che aprono il cuore della comunità e la rendono protagonista nello scrivere “una storia ‘altra’”, perché divenuti consapevoli che la risurrezione si comprende nella misura in cui si crede alla Parola del Vangelo, e si fa dell’amore il motivo della propria esistenza, così da superare i momenti di dolore, sfiducia, scoraggiamento e, soprattutto, di “non speranza”.

«Dove c’è amore, lì c’è uno sguardo». Citando questa frase di Riccardo di San Vittore, Bernardo Francesco Maria Gianni, abate di San Miniato al Monte, durante un corso di Esercizi Spirituali da lui predicati al Papa e alla Curia Romana, ha ricordato la necessità di riconoscere «le tracce e gli indizi che il Signore non si stanca di lasciare nel suo passaggio in questa nostra storia, in questa nostra vita». È in quell’amore che bisogna leggere lo sguardo di Gesù su tutti quelli che incontrava. Questa è una prospettiva che oggi immette in noi «una dinamica pasquale» che ci rende consapevoli che «il momento storico è grave», perché «il respiro universale della fraternità appare molto indebolito», mentre «è proprio la forza della fraternità la nuova frontiera del cristianesimo».

L’itinerario di fede vissuto dalla comunità primitiva il mattino di Pasqua è non solo una bellissima testimonianza, ma anche – e soprattutto – un invito rivolto a noi a saper sostare davanti agli avvenimenti odierni, alle persone e ai confratelli. Il nostro Fondatore, San Daniele Comboni, seppe “sostare” davanti agli avvenimenti del suo tempo, cercando di imitare Cristo, che seppe «vedere i poveri e condividerne la sorte, confortare gli infelici, risanare gli infermi e rendere agli estinti la vita; richiamare i traviati e perdonare ai pentiti; morente sulla Croce, pregare per i suoi stessi crocifissori; e, risorto glorioso, mandare gli apostoli a predicare la salvezza al mondo intero» (cfr Scritti, 3223).

Persone che hanno occhi che “sanno guardare” e sono disposte a “perdere tempo” per gli altri riescono a creare spazi di relazione, farsi dono, in vista di una guarigione reciproca.

Relazione, dono e guarigione, vissuti nell’ottica dell’amore-dono – con ritmi e sensibilità diverse, come accadde “in quel primo giorno di buon mattino” – ci permettono di trasformare la nostra fede in coraggiosa speranza, e di riscattare la storia e la dignità di tanti fratelli e sorelle sui quali le società di oggi hanno messo – e continuano a mettere – “una grossa pietra, perché sono ostaggi di interessi egoistici, disprezzo e indifferenza.

Coraggio e speranza sono stati gli atteggiamenti più volte richiamati durante il nostro incontro con i superiori di circoscrizione, che si è concluso il 19 marzo scorso. Siamo pienamente coscienti delle situazioni – spesso faticose e impegnative – in cui viviamo e che potrebbero portarci a vivere la vita dell’Istituto come un fatto commemorativo e, quindi, solo da ricordare. Dobbiamo, invece, avere il coraggio di riattivare un circuito umano e fraterno, che ci permetta d’imprimere una nuova accelerazione al lavoro di evangelizzazione che stiamo svolgendo nelle diverse realtà in cui viviamo, sempre più convinti che «un annuncio rinnovato offre ai credenti – anche ai tiepidi o non praticanti – una nuova gioia nella fede e una fecondità evangelizzatrice. In realtà, il suo centro ed essenza è sempre lo stesso: il Dio che ha manifestato il suo immenso amore in Cristo morto e risorto. Egli rende i suoi fedeli sempre nuovi e, quantunque siano anziani, riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, e camminano senza stancarsi (Is 40,31)» (Evangelii gaudium, 11).

Rivolgiamo un augurio speciale ai nostri confratelli anziani e ammalati, alle popolazioni colpite, in questo ultimo periodo, da terremoti in Turchia, Siria e tremende calamità ambientali in Malawi, una parte del Mozambico e in Ecuador, e a tutte le persone che soffrono gli orrori della guerra in diverse parti del mondo.

Il Risorto sostenga con la sua grazia tutti noi e il nostro impegno missionario, perché, mossi dalla forza dello Spirito, continuiamo a essere fecondi operatori di giustizia, pace e fraternità per l’umanità che ci è affidata.

Buona Pasqua!

Il Consiglio Generale MCCJ

Notizie recenti relative a Piquiá (Brasile)

Piquia

È stato pubblicato un nuovo video in cui possiamo seguire la realtà attuale della comunità di Piquiá de Baixo accompagnati dai nostri LMC in Brasile.

In questo video viene mostrato come l’esposizione all’inquinamento, ai gas e alla polvere di cemento delle industrie continui a far ammalare gli abitanti della comunità.

Il video è in portoghese, ma è possibile attivare i sottotitoli e impostare la traduzione automatica per seguire le notizie.