Laici Missionari Comboniani

Tempo di cambiamenti

nuevas-LMC-Mongoumba

Nel giorno 13, giorno di Nostra Signora di Fatima, sono iniziati i cambiamenti nella Comunità Apostolica di Mongoumba, con la partenza di padre Maurice per Roma. Padre Maurice parteciperà in una formazione per aiutare, poi, ad essere formatore ai giovani che desiderano diventare Missionari Comboniani. Che Maria interceda per lui affinché possa adattarsi alla sua nuova Comunità, dove passerà questo tempo di formazione e perché possa dare una buona testimonianza di fede e amore a tutti quelli che incroceranno il suo cammino.

Nel giorno 23 abbiamo avuto la gioia e l’allegria di ricevere Ana, LMC polacca. Dove ha passato un tempo a Kinshasa per imparare il francese. Chiediamo al Signore che ci aiuti in questo tempo di conoscenza con Ana,  per essere esempio di amore, di allegria e anche di compassione e di servizio, per il popolo ai quali siamo stati inviati .

Ieri è arrivato da Parigi, dove ha trascorso un tempo per imparare il francese, padre Fernando, messicano. In questi primi mesi in Centrafrica, la Comunità Apostolica di Mongoumba crescerà, poi dopo che padre Fernando avrà imparato il Sango (lingua locale), partirà per un altro luogo.

Il mese di luglio sarà di nuovo tempo di cambiamenti con la partenza di Elia. La missione perderà una pietra molto forte…di gesso! Sarà che lei Elia tornerà un giorno? Solamente Dio lo sa! Per adesso, ci resta di ringraziare tutto il bene che ha fatto a questo popolo e a questa comunità. Che il Signore l’accompagni sempre.

M-Augusta-Mongoumba

Un grande abbraccio per tutti i laici e in modo speciale a tutti quelli che hanno compiuti gli anni.

Maria Augusta e Élia.

LMCs RCA

 

In tutto dai Grazia!

Priscila-na-Carapira

Sono arrivata in Carapira in piena festa di Pasqua!! E’ stato un grande regalo!

Una messa molto festosa durante la notte e un’altra di domenica mattina, entrambe con danze e musiche, tutto quello che una grande Pasqua merita. Dopo, un buon pranzo insieme all’equipe missionaria, Famiglia Comboniana.

E’ la prima volta che esco dal mio paese, mio amato Brasile. E’ già passato un mese!

Il lavoro che sto svolgendo è insieme ai giovani della scuola/Istituto Tecnico Industriale di Carapira, gestito dai Comboniani. Sono 130 giovani che studiano e vivono nella scuola. Imparano le tecniche professionali offerte dai corsi, ma anche ad essere famiglia, essere persone pensanti e capaci di costruire un mondo migliore; sono principi che vengono insegnati. Ho assunto l’infermeria della scuola, una sala con letti per il riposo dei ragazzi malati e un’altra con le medicine e il necessario basico per le medicazioni e le cure.

Passo buona parte del mio tempo in questa sala (farmacia). Questa è la mia pastorale, la mia consegna, la mia rinnovazione giornaliera del mio SI alla missione. Accompagno gli alunni all’ospedale quando c’è bisogno, do le medicine e curo la parte farmacologica, curo le ferite e le varie lesioni che si procurano i ragazzi.

Quando da bambina facevo catechesi pensavo che un giorno sarei stata una dottoressa in Africa… ho studiato psicologia e non medicina, ma è stata una bella scelta! E adesso mi guardo attorno e vedo quello a cui sono chiamata, mi vedo in questa infermeria a curar ferite e dolori. C’è una pace che invade l’anima, c’è un sorriso che si apre da solo quando cerco di migliorare il modo di fare e di curare o quando cerco di chiamare l’attenzione di qualche ragazzo che non ha preso le medicine. E l’anima si allegra molto quando la nostra farmacia non è solamente una spazio fisico dove si consegnano le medicine, ma diventa un luogo di condivisione, di converse sopra vari argomenti, parliamo delle famiglie, parliamo della situazioni pesanti in Mozambico e in Brasile che stanno vivendo a livello politico, parliamo delle difficoltà della scuola, dei sogni, degli amori; sorridiamo e scherziamo insieme, ma anche ci correggiamo e cerchiamo di procurare il miglior cammino ogni giorno.

Ho due alunni che lavorano con me, Cacossane e Mendes.

Mi aiutano in tutto e cerchiamo di migliorare sempre la nostra comunicazione per capirci meglio e migliorare l’accoglienza di tutti. Mi allegra vedere le piccole conquiste, come le tende, le pentole per preparare il the, il supporto per i bicchieri, recipienti per la zuppa, ecc..ecc..piccole cose che fanno la differenza e che animano!

Per adesso siamo due in casa, Beatrice messicana e io. Beatrice cerca di insegnarmi, orientarmi nelle cose, mostra le realtà di qui, mi corregge nel necessario e nel mio modo di parlare rapido che crea fraintendimento.  La missione comincia in casa!! La vita comunitaria è un invito eterno all’amore che perdona e il perdono che ama, è un crescere insieme, un imparare costante. Così andiamo costruendo e preparandoci all’arrivo di Kasia, polacca e Barbara, italiana, che arriveranno tra poco e il mio cuore già sta in festa per il loro arrivo.

Siamo una grande e ricca equipe missionaria: padri, religiose, fratello e laici. Veniamo da luoghi differenti, culture e modi di essere diversi e questo è una ricchezza molto bella per la missione. Le mie radici brasiliane si incontrano con queste radici italiane, messicane, portoghesi, mozambicane.

La nostalgia del Brasile abita, sì, il mio cuore, nostalgia per le persone, dei luoghi, del cibo.

Ma la nostalgia sostenta, anche, la missione perché mi fa ricordare sempre che la missione non è fare da soli, la missione è collettiva.

Io sono partita per il Mozambico, ma tante sono le persone che stanno in altri luoghi e pregano per me e la missione senza l’appoggio delle preghiere scoraggia e muore.

Por questo il mio cuore è pieno di gratitudine, perché ho tante persone che mi sostengono in tante parte di questo nostro mondo. Per questo in nome di tante persone io rinnovo ogni giorno il mio SI alla missione, il mio Si a Dio, il mio Si alla scuola dove vivo e lavoro il mio Si a ognuno di questi bambini. Qui si dice “vacani, vacani” ossia “poco a poco”.

E’ così! Un passo ogni giorno, senza fretta, ma anche senza perdere tempo, quando l’argomento è migliorare, andare avanti, evolvere.

Un passo ogni volta per migliorare la comunicazione, le cose concrete e necessarie per un buon andamento missionario, le cose pratiche del lavoro, in tutto.

Ricordando sempre che curare me stessa è fondamentale per strare intera con le persone a cui sono chiamata a servire. E così la mia camminata sta succedendo passo dopo passo e io posso addormentarmi serena la notte con un cuore pieno di allegria per tutto quello che mi è possibile vivere in questa terra santa.

Sono grata a tutti voi che mi accompagnate nella preghiera e nel desiderio di Bene.

Stiamo Uniti!

Priscila-na-CarapiraIl Buon e Tenero Dio, Padre e Madre ci guidi e ci dia forza.

Madre Africa che mi accogli, insegnami a viverti.

Priscilla Garcia – LMC

Primo incontro di formazione dei LMC in Mozambico 2016

Carapira

Ho avuto l’opportunità di partecipare al primo incontro di formazione permanente dei LMC in Mozambico, sono stato invitato come formando per dialogare con il coordinatore ed esprimere la mia personale opinione. In questo incontro ho avuto la grazia di ascoltare il tema della Misericordia di Dio come nostro Padre; questo tema mi ha aiutato a riflettere sopra la mia situazione attuale e mi illuminato sopra i punti che abbiamo trattato nel nostro incontro.

Dopo un momento di riflessione personale, di condivisione e preghiera, sperimentando la Misericordia di Dio e dopo un buon riposo, abbiamo continuato con la valutazione dell’anno 2015. Per primo abbiamo parlato sui progetti che riguardano machamba, la mensa della scuola, la vendita degli articoli di artigianato e il progetto di Cabaceira. In seguito sopra la formazione (iniziale e permanente). Ci siamo focalizzati, anche, sui punti che riguardano l’Animazione Missionaria, le attività pastorali, l’economia, uscite e arrivi.

Dopo le nostre valutazioni e le nuove suggestioni il fratello Comboniano Luis (assessore del gruppo dei LMC in Mozambico) ci ha fatto capire l’importanza della nostra vocazione come laici, di come il nostro lavoro è importante nella missione, senza sostituire padri, fratelli e suore, come molti posso pensare, ma ricordando che lo stesso Comboni portò i laici nella missione, riconoscendone il valore.

Abbiamo concluso il nostro incontro con il pranzo dove abbiamo potuto sperimentare i pomodori verdi (che in Messico si mangiano con la salsa piccante) questo ci ha dato modo di conversare sui piatti tipici in differenti parti di mondo.

LMC

Arnaldo Inasio Sualehe

Meraviglia di Dio

en Mongoumba

Meraviglia di Dio è il nome della nostra bimba più protetta, nata di 1.400 kg, orfana di madre deceduta dopo averla data alla luce. Sua nonna è arrivata da noi per chiedere assistenza alla missione nell’anno della mia visita a Bangui. Poiché Mongoumba non possiede latte per neonati in ospedale, l’abbiamo portata alla Nutrition Unit (Centro per la Nutrizione) dove è stata nutrita con latte adatto per i bambini malnutriti per una quindicina di giorni. Ha fortunatamente iniziato a guadagnare peso, ma la nonna, che era molto anziana, un giorno lasciò il centro per non fare più ritorno, lasciando la piccola alle cure dello staff.

Quando feci ritorno a Mongoumba la prima domanda che mi fu fatta fu “cosa farne della bimba?” “Non può continuare a restare in ospedale”. Tutta la famiglia era partita per raggiungere la foresta e, senza famiglia, è impossibile portare la bimba alle Sorelle della Carità di Mbaiki poiché non l’avrebbero accolta. In comunità si iniziò quindi a riflettere sulla possibilità di trovare qualcuno che potesse prendersi cura dell’orfana e che si trovasse nelle vicinanze. Una ragazza dello staff disse che non sarebbe stato per lei un problema accogliere la bimba, solo che, essendo una povera vedova, con bambini piccoli e senza aiuti, si sarebbe venuto a determinare per lei un aggravio di costi che non era in grado di sostenere. Abbiamo quindi discusso e concordato che lei si sarebbe presa cura della bimba e la missione avrebbe pagato i costi per gli alimenti e il vestiario. La meraviglia, di nome Elisabete, ha ora una madre adottiva! Ora ha sei mesi, cresce bene ed è bella! Questi sono i piccoli, grandi miracoli di Dio che ci incoraggiano a proseguire nel servizio alla missione.

Un cordiale saluto.

Élia Gomes LMC en Mongoumba