Perché il Signore doni a tutti i missionari di partecipare al mistero pasquale di Cristo, che è mistero della vita più forte della morte, e imparino a spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi dei sen-timenti di Cristo: tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, magnanimità e prossimità con gli ultimi della storia. Preghiamo.
Dal 15 al 17 marzo ci siamo riuniti in Ghana, nella comunità di Dadome, per il ritiro, l’incontro mensile e l’attività pastorale.
Venerdì 15 marzo ci siamo riuniti a Dadome per il nostro ritiro quaresimale. La sera abbiamo meditato la Via Crucis con i fedeli della comunità. Sabato mattina, dopo la preghiera mattutina, abbiamo avuto il primo argomento condiviso dal nostro fratello Christian. Si trattava di Morire a se stessi per vivere con Cristo. Ci ha invitato a rinunciare a noi stessi attraverso alcune pratiche: andare contro alcune pratiche delle nostre culture e tradizioni, amare Dio più dei nostri genitori, essere umili sono modi di morire a noi stessi.
Il secondo tema è stato la Quaresima: un cammino di crescita spirituale, presentato da Justin, il coordinatore. Ha insistito sulle tre priorità della Quaresima: preghiera, ascesi e fraternità. Ci ha invitato a sforzarci di piacere al Signore praticando la virtù, rinunciando ai piaceri carnali e tendendo la mano ai nostri fratelli e sorelle.
Il sabato pomeriggio è stato dedicato al sacramento della Riconciliazione alla presenza del cappellano, padre Ephrem. In seguito, abbiamo recitato il rosario per concludere il ritiro.
Dopo cena, abbiamo riflettuto sulla situazione finanziaria del gruppo.
La domenica mattina abbiamo accompagnato padre Ephrem alla cerimonia di presentazione di un neonato. In seguito, ci siamo recati a Husikorpe per la celebrazione eucaristica. Da Husikorpe siamo tornati a Dadome per una seconda messa. Dopo la messa e il pasto in famiglia, tutti sono tornati a casa.
Il 7 marzo per me non è un giorno qualunque, è un giorno molto speciale: il giorno che Dio ha scelto per me per venire al mondo.
E il 7 marzo 2024, giorno del mio compleanno, è stato molto, molto speciale perché, oltre ai messaggi, agli abbracci e alle canzoni di auguri, allo stare con gli amici e le persone che amo, ho avuto un regalo molto, molto speciale. È stato il regalo più bello!
Sono in missione in Mozambico, in Africa, e ho avuto il privilegio di poter visitare gli sfollati degli attacchi terroristici nella provincia di Cabo Delgado, che si trovano a Namapa, nella provincia di Nampula.
Per me è stato un grande regalo di compleanno stare con la gente, poter portare affetto, amore e parole di fede e speranza a loro, che vivono in una situazione molto difficile di povertà e fame.
Ringrazio Dio per avermi fatto questo grande regalo di compleanno.
Vivere la missione significa stare con la gente e camminare con la gente.
Grazie, Dio, per avermi chiamato a questa grande missione!
Perché, in questo mondo segnato da guerre e situazioni di violenza e ingiustizia, la donna sia artigiana di pace, costruendo nel quotidiano e nello spazio sacro della vita gesti di amore e riconciliazione. Preghiamo.
Domenica 18 febbraio 2024, i candidati LMC del Togo hanno partecipato ad un ritiro organizzato nella casa delle Suore Missionarie Comboniane ad Adidogomé. Incentrata sul tema “Preghiera ed Eucaristia”, questa giornata ha riunito 5 candidate, un’ospite e Suor Elisabeth.
Il programma è iniziato con una preghiera e un insegnamento di apertura guidati da padre Michel ADOM, responsabile del Centro di Animazione Missionaria di Cacaveli. nell’ambito del tema scelto, padre Michel ha esposto i due concetti, ponendo particolare enfasi sull’Eucaristia come preghiera per eccellenza, momento di comunione con Cristo e con il suo Corpo mistico. ha sottolineato che l’Eucaristia non si limita alla fine della messa, e come missionari siamo chiamati a portare il Cristo ricevuto ovunque andiamo.
Dopo questo insegnamento i partecipanti hanno avuto un momento di meditazione e preghiera personale. la giornata è proseguita con la celebrazione della messa domenicale nella cappella delle Suore, presieduta da padre Michel Adom.
La giornata si è conclusa con un pasto fraterno, seguito da una riflessione sulle attività future dell’anno e da una preghiera finale pronunciata da Jean Baptiste Gnimassoun.
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