Laici Missionari Comboniani

Echi dell’Assemblea internazionale LMC a Maia

Asamblea Maia 2024

Con un rinnovato spirito missionario, abbiamo concluso l’Assemblea dei Laici Missionari Comboniani (LMC) tenutasi a Maia, in Portogallo. Questo incontro è stato un’occasione per riflettere sulle sfide che la nostra comunità deve affrontare e per rinnovare il nostro impegno nella missione affidataci da San Daniele Comboni. Durante questi giorni abbiamo discusso, tra l’altro, delle sfide economiche che dobbiamo affrontare come comunità, della nostra metodologia missionaria, della revisione della nostra struttura di governo e della nostra responsabilità nei confronti delle missioni internazionali.

In un mondo con grandi disuguaglianze, è fondamentale gestire le risorse in modo responsabile, garantendo la sostenibilità delle nostre attività missionarie. A questo proposito, l’Assemblea ha sottolineato la necessità di trasparenza e responsabilità nell’uso dei fondi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di diversificare le nostre fonti di finanziamento e di esplorare nuove strategie per migliorare le nostre finanze, al fine di metterle al servizio della missione.

La sostenibilità finanziaria non dipende solo dalle risorse esterne, ma anche dalla creatività e dall’impegno dei membri del LMC. Ci impegniamo a partecipare attivamente alla pianificazione e all’attuazione di iniziative che garantiscano la stabilità finanziaria a lungo termine della nostra missione.

La missione non deve limitarsi all’evangelizzazione, ma deve essere un processo olistico che promuove il benessere spirituale e umano. In un mondo sempre più diversificato, dobbiamo lavorare a stretto contatto con le comunità locali, mettendole in grado di essere protagoniste del proprio processo di cambiamento.

È stato sottolineato che la nostra missione deve affrontare non solo i bisogni spirituali, ma anche le questioni sociali, economiche e di giustizia. Come Laici Missionari Comboniani, il nostro impegno è quello di essere testimoni attivi del Vangelo e, con il nostro esempio di vita, di lavorare per la dignità umana e la giustizia sociale.

Anche la revisione della struttura di governance è stata un tema centrale. In un contesto globalizzato, abbiamo bisogno di un’organizzazione flessibile che consenta un buon coordinamento e incoraggi la partecipazione attiva di tutti i membri al processo decisionale. È stato proposto un organigramma a piramide rovesciata, con l’assemblea generale come massimo organo di governo e, allo stesso modo, da questa assemblea generale si formano i comitati nazionali, che vengono unificati a livello continentale in un unico comitato da raggruppare in un unico comitato centrale; questo comitato centrale è affiancato, come consulente, da un membro delle MCCJ.

Noi LMC dobbiamo essere corresponsabili delle missioni internazionali dove la povertà e l’ingiustizia sociale sono più evidenti. Questo impegno comporta non solo un sostegno materiale, ma anche spirituale e formativo. La collaborazione con altre organizzazioni e reti di sostegno è essenziale per massimizzare l’impatto della nostra missione.

A conclusione di questa Assemblea, abbiamo rinnovato il nostro impegno nella missione dei Laici Missionari Comboniani. Ci sentiamo più uniti e rafforzati nella nostra vocazione, guidati dall’esempio di San Daniele Comboni. Andiamo avanti con speranza, coraggio e un forte senso di solidarietà e giustizia, impegnandoci per i più poveri e bisognosi.

Come in tutte le riunioni dei Paesi, la nostra assemblea si è conclusa con un incontro di integrazione in cui ogni Paese ha condiviso il meglio della propria gioia, con danze, cibi e bevande tipiche della regione, scambiandoci gioiosamente parte di noi stessi e di ciò che ci caratterizza come un’unica famiglia; la chiusura più rispettosa, gioiosa e deliziosa di un’assemblea che ci unisce.

Che lo Spirito Santo continui a illuminare il nostro cammino e che la nostra missione continui a essere fedele al carisma di San Daniele Comboni.

Tutti insieme per la missione!

Felipe Mora, LMC Colombia

Famiglia in missione

Tobiasz Adela 2024

Io, Tobiasz, e mia moglie, Adela, abbiamo già trascorso alcuni anni in missione: due anni in Sudafrica e più di due anni in Etiopia. Siamo tornati in Polonia quando stava per nascere nostro figlio. Da allora sono passati cinque anni e sono nati tre figli. Con la nostra famiglia aumentata da Leo (5 anni), Jeremi (quasi 4 anni) e Beniamin (1 anno e mezzo), abbiamo deciso di rinfrescare la nostra vocazione missionaria e siamo tornati in Africa, questa volta per cinque settimane.

Abbiamo visitato la comunità internazionale LMC di Kitelakapel, in Kenya, dove siamo stati ospitati da Pius, Linda e Marzenka. È stato bello vedere una comunità così bella, che ha buoni rapporti con la gente del posto e tra di loro. Ci hanno accolti calorosamente e ci hanno resi parte integrante della loro comunità per quel periodo.

Era l’inizio delle vacanze scolastiche e abbiamo organizzato delle attività per i bambini del quartiere. Erano ansiosi di trascorrere il loro tempo giocando ed erano entusiasti di vedere persone bianche della loro stessa taglia, cioè i nostri bambini. Abbiamo partecipato alle jumuias – incontri di piccole comunità, in cui si legge la Bibbia e si parla di questo. Dopo le Messe domenicali abbiamo avuto incontri con i parrocchiani, dove abbiamo condiviso la nostra concezione di Dio, del matrimonio e dell’educazione dei figli. Le parole significano sempre meno dell’esempio di vita, e speriamo che essere lì anche solo per qualche settimana possa ispirare alcuni di loro a perseguire la visione cristiana della famiglia.

La realtà nella regione del West Pokot è molto diversa da quella che conosciamo in Europa. Gli uomini non partecipano alla vita familiare – la gente era scioccata dal fatto che portassi Beniamin in un marsupio e giocassi con i miei figli. La maggior parte di loro non viene in chiesa, a volte non permette alle mogli di venire, sapendo che la Chiesa non approva la poligamia che loro praticano. I bambini piccoli sono spesso lasciati soli, con le sole cure delle sorelle non molto più grandi. D’altra parte la vita lì è bella nella sua semplicità. La gente è gioiosa e molto ospitale. Sicuramente c’è molto da ispirarsi a loro e anche loro possono imparare molto da noi.

Torniamo in Polonia non solo con i bei ricordi di un viaggio eccezionale, ma anche con la nostra vocazione missionaria rinvigorita. È possibile essere missionari rimanendo nella propria città. Ma rimanendo nella propria città è molto facile non essere missionari. Siamo felici di aver potuto vivere di nuovo la missione.

Tobiasz Lemański, LMC

L’Assemblea generale dei LMC ha eletto i nuovi membri del Comitato Centrale

LMC Maia 2024

Dal 9 al 15 dicembre 2024, presso la casa della comunità comboniana di Maia, si è tenuta la VII Assemblea generale dei Laici Missionari Comboniani (LMC). Il motto dell’assemblea era “Tutti insieme per la missione!”.

I 29 partecipanti – 20 LMC e 9 missionari comboniani – provenivano da 16 paesi dei tre continenti: Africa (9), America (9) ed Europa (11). Dei cinque membri dell’attuale Comitato Centrale, erano presenti i laici Alberto de la Portilla (Spagna) e Marco Piccione (Italia), e padre Arlindo Pinto (Roma), referente del Consiglio Generale per i LMC.

La mattina del primo giorno è stata dedicata alla preghiera. A presiedere la Messa di apertura è stato padre Fernando Domingues, superiore provinciale del Portogallo.

Mercoledì 11 si è tenuto un incontro online con i rappresentanti dei Consigli Generali della Famiglia comboniana. Giovedì pomeriggio i partecipanti si sono recati in pellegrinaggio al Santuario mariano di Fatima. Nelle giornate di martedì e venerdì sono state ascoltate, online, alcune testimonianze dei LMC che lavorano nelle comunità internazionali, in Mozambico, Kenya, Repubblica Centrafricana, Perù e Brasile.

I principali argomenti affrontati durante l’Assemblea sono stati i seguenti: la presentazione del percorso fatto da ciascun gruppo di LMC dei diversi paesi, durante gli ultimi sei anni, a tutti i livelli (formazione, missione, economia, e organizzazione) e la riflessione e approvazione dello statuto dei LMC, da presentare al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in Vaticano. Gli ultimi due giorni sono stati dedicati all’approfondimento della responsabilità comune per la missione, in particolare per la missione al di fuori dei nostri confini, nonché al documento di metodologia missionaria che riflette sulla spiritualità, sullo stile di vita e sul modello di intervento del LMC.

Sabato 14, sono stati eletti i membri del nuovo Comitato centrale che coordinerà i LMC per i prossimi sei anni: Flavio Schmidt, del Brasile, Mukami Anne Mutheede, del Kenya, Anna Obyrtacz, della Polonia, e Alberto de la Portilla, della Spagna, rieletto, che continuerà anche ad essere il coordinatore generale. Padre Arlindo Pinto continuerà nel suo incarico di referente del Consiglio Generale MCCJ.

Alberto, nel comunicato che ha rivolto ai LMC e a tutta la Famiglia comboniana, ha sottolineato le speranze nate da questa nuova assemblea: «assemblea che speriamo ci aiuti a maturare e ad approfondire la nostra vocazione in ogni angolo del mondo, e ad acquisire responsabilità nel nostro cammino di autonomia a tutti i livelli». Riguardo alla sua rielezione, ha aggiunto: «spero non sia solo un servizio di continuità, ma di consolidamento degli aspetti importanti e di progresso di cui abbiamo bisogno come movimento internazionale. I veri protagonisti siete tutti e ciascuno dei LMC, ciascuna delle nostre comunità e dei nostri gruppi, in ascolto e a disposizione dello Spirito Santo».

I lavori si sono conclusi sabato sera, 14 dicembre, con la Messa presieduta da padre David Domingues, Vicario Generale. Anche il giorno dopo, Terza domenica di Avvento e Giornata internazionale dei LMC, padre David ha presieduto la Messa alla presenza dei partecipanti all’assemblea, assieme al popolo di Dio, nella cappella della casa di Maia.

Originale: https://www.comboni.org/contenuti/116578

Messaggio ai confratelli del Mozambico

Mozambique

Cari confratelli della Provincia del Mozambico,

come Consiglio generale, seguiamo con grande preoccupazione le notizie e le immagini di violenza e distruzione di proprietà pubbliche e private che arrivano dal Mozambico come reazione a brogli e mancanza di trasparenza nell’annuncio dei risultati delle elezioni generali – presidenziali, legislative, e assemblee e governatori provinciali – dello scorso 9 ottobre.

Le manifestazioni popolari, che avrebbero dovuto essere pacifiche, sono degenerate in atti di violenza, subiti repressi in maniera forta dalle forze di polizia – soprattutto nelle grandi città – causando oltre venti morti e centinaia di feriti. Queste manifestazioni di violenza, che generano solo odio e morte, angoscia e paura, ci hanno spinto a esprimere, a nome dell’Istituto, la nostra vicinanza a ciascuno di voi e a tutto il popolo mozambicano.

Sappiamo che l’intero Paese sta attraversando un momento difficile e che, come di regola, coloro che finiscono con il subire le conseguenze nefaste dei conflitti violenti sono le persone più povere e indifese.

Di fronte all’aggravarsi della situazione, chiediamo a tutti i confratelli di rimanere vigili e informati sugli eventi, e di mostrare la loro solidarietà a coloro che cercano verità e giustizia, in comunione con la Chiesa locale. Senza dubbio, la resilienza può e deve aiutarci a superare le presenti avversità e trovare modi pacifici per dare direzione e speranza alla gente e al Paese.

La nostra presenza in Mozambico negli ultimi 77 anni, ispirandosi alla Parola di Dio e alla testimonianza di San Danile Comboni, si è sempre distinta per la concreta capacità di assumere uno stile di missione impegnato e inserito nella realtà della gente, e di fare fronte comune con le gioie e i dolori di coloro che ci sono stati affidati.

Vi incoraggiamo, quindi, a continuare a essere solidali con le persone che vi circondano, trasmettendo loro la speranza che nasce dal Vangelo. Oggi più che mai siamo chiamati ad annunciare la Buona Novella della pace come unica via per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana e sulla sollecitudine verso i più svantaggiati.

Ringraziamo Dio per la vostra testimonianza di dedizione al popolo con cui condividete la missione, e ci sentiamo solidali anche con tutti gli uomini e le donne mozambicani che desiderano tanto un futuro migliore e – oggi soprattutto – la pace.

Ci auguriamo, inoltre, che la profonda tradizione cristiana e i valori ancestrali del popolo siano il pilastro da cui partire per costruire una riflessione serena e giusta, che aiuti a superare l’attuale polarizzazione delle forze tra governo e società civile.

Preghiamo per la fine immediata della violenza in Mozambico e chiediamo l’intercessione di San Daniele Comboni, affinché vi aiuti a vivere questo momento doloroso con fede e speranza.

Che Dio vi benedica, vi protegga e vi dia la forza e la saggezza per affrontare questi tempi difficili.

Rimaniamo uniti e solidali, pregando insieme per la pace.

Il Consiglio Generale MCCJ