Laici Missionari Comboniani

Testimonianza: Esperienza villaggio Kitelakapel luglio-agosto 2024

Experiencia en Kenia

Durante le tre settimane trascorse nel villaggio di Kitelakapel, ho vissuto un’esperienza che mi ha profondamente arricchito e cambiato. Fin dal primo giorno, sono stata accolta con calore e gioia dai missionari laici comboniani: Linda, Pius e Maya e dagli abitanti del villaggio. Ogni giornata era un’opportunità per imparare, condividere e crescere insieme a loro.

Abbiamo dedicato gran parte del nostro tempo a visitare le scuole locali e a lavorare fianco a fianco con i bambini e i giovani del villaggio nel compound. Nonostante la mancanza di risorse materiali, c’era una ricchezza umana incredibile: bastava uno sguardo, un sorriso, un abbraccio o una risata per sentirsi subito a casa. La semplicità della loro vita mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose e a riscoprire il valore dell’essenzialità.

Ciò che mi ha colpito di più è stato vedere come i bambini e i ragazzi si divertivano con così poco. Ogni gioco, ogni momento insieme era prezioso, perché ciò che contava davvero era essere presenti l’uno per l’altro. La loro gioia e la loro gratitudine sono stati un continuo promemoria di quanto spesso diamo per scontato nelle nostre vite.

Se vuoi arrivare primo, corri da solo; se vuoi arrivare lontano, cammina insieme– questo è un proverbio keniota che ho avuto modo di sentire e di imparare nel corso della mia permanenza, e ora che sono tornata alla mia routine quotidiana, posso affermare che questo proverbio ha un valore universale. Nelle nostre vite moderne, spesso orientate al successo individuale, ci dimentichiamo dell’importanza di camminare insieme agli altri. Sia nella vita personale, nel lavoro, o nella comunità, il camminare insieme porta non solo a un maggiore senso di appartenenza, ma ci insegna anche l’umiltà e la forza che deriva dal fare parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Al villaggio ho sperimentato cosa significa essere comunità: l’importante non è concentrarsi solo sulla velocità del nostro viaggio, ma sulla qualità e la profondità delle nostre relazioni lungo il cammino. È un promemoria del fatto che, per costruire qualcosa di significativo e duraturo, è essenziale camminare insieme, passo dopo passo.

Sono grata a Dio per avermi permesso di vivere questa esperienza straordinaria. Mi ha riempito il cuore e l’anima di emozioni rigeneranti, e mi ha mostrato quanto si possa ricevere anche quando si pensa di andare lì per dare. Dona ciò che non hai – scriveva Alessandro Manzoni nel lontano 1800 – il segreto della felicità è proprio questo: il donare va oltre il semplice atto di dare qualcosa di materiale, è un invito a offrire agli altri ciò che, in apparenza, potrebbe mancare a noi stessi, ma che può essere generato e condiviso attraverso il nostro essere e il nostro spirito.

Porterò sempre con me i volti, i sorrisi e le storie di queste persone meravigliose, che mi hanno insegnato il vero significato della condivisione e dell’Amore per se stessi, per gli altri e per Dio.

Elisabetta

Visita alla famiglia

LMC México

Quando si decide di andare in missione si sa che non si va da soli, per questo è necessario dialogare con la propria famiglia.

Mariana LMC dal 2017 ha deciso di andare in missione, lo ha dimostrato iscrivendosi al corso di diploma sulla missione offerto da MILAG (Misioneros Laicos Ad-gentes en México), ha chiesto di entrare nell’esperienza comunitaria l’anno prossimo, sta dialogando con il suo capo diretto per definire il giorno in cui lascerà il suo lavoro per concentrarsi sulla preparazione alla missione.

E soprattutto ci siamo assunti il compito di conoscere la sua famiglia, in particolare i suoi genitori, e di parlare con loro per fargli sapere che stiamo accompagnando la loro figlia nel passo vocazionale che sta per compiere. Con felicità posso dire che è stato un incontro di Fede, Preghiera, Condivisione e Vivere insieme in cui ho avuto la conferma che Mariana, la nostra Sorella in Cristo, ha tutte le carte in regola per fare questo passo verso la missione, poiché Dio occupa il primo posto nella sua vita, lo sperimenta ogni giorno seguendo l’esempio dei suoi genitori.

Beatriz Maldonado, LMC Messico

Questo incontro è stato un successo

LMC Ghana

È stato un grande giorno quello in cui i Laici Missionari Comboniani del Togo-Ghana-Benin sono stati invitati dal Reverendo Padre Bonaventure (MCCJ). Si trattava di partecipare ad un incontro con l’associazione Amici di Comboni del Ghana. questo incontro ha avuto luogo ad Accra presso la parrocchia di OLA l’8 settembre 2024.

Emozionato dalla folla, il sacerdote responsabile del gruppo ha deciso di guidare la preghiera del Rosario per l’apertura di questo importante incontro. Interessante è stato l’incontro congiunto con la Famiglia Comboniana quel giorno. Erano rappresentati due rami della Famiglia Comboniana con il gruppo Amici di Comboni.

Dando il benvenuto ai membri della giornata di lavoro, il Reverendo Padre Bonaventure MCCJ, ha sottolineato l’importanza della preghiera come unico elemento della vita religiosa. È seguita una presentazione personale, che è stato un altro momento di gioia, poiché la maggior parte degli amici di Comboni hanno incontrato per la prima volta un missionario laico comboniano.

Come se fosse arrivato il momento che tutti aspettavamo, quando l’LMC è stato invitato per la sua presentazione. il suo intervento è stato strutturato attorno a tre sottotemi: i Laici Missionari Comboniani come uno dei rami della Famiglia Comboniana, un altro sui criteri per diventarne membro, oltre ai processi e alle tappe della formazione.

Il Missionario Comboniano (MCCJ), pBonaventura, non ha potuto nascondere le sue parole di gioia e ha affermato con enfasi che “questo incontro è stato un successo”. L’incontro si è concluso con lo scambio di contatti, la preghiera conclusiva e la benedizione ed infine si è concluso con le foto di gruppo. Viva la Famiglia Comboniana, viva la LMC.

Christian Wotormenyo, LMC.

Un amore che ci spinge a conoscere e a saper amare

LMC Mozambique

Siamo di nuovo qui a darvi notizie e a condividere, con voi, questo ultimo tempo. In questi mesi purtroppo facciamo fatica a rispondere a tutti i vostri messaggi (sono moltissimi), a causa di vicissitudini non programmate, ma tutto questo fa parte dell’essere in missione e di viverla fino in fondo, fino all’ultimo momento di ogni giorno.

L’ultima volta, vi abbiamo raccontato del dispiacere di aver salutato Padre Jaider, il parroco Comboniano, partito con urgenza per la sua terra natia, a causa di ripetute malarie.

Beh ecco, lo stesso giorno a un mese esatto dalla sua partenza (sempre il giorno 5 ma del mese di luglio), la comunità dei padri comboniani, è stata colpita di nuovo da una notizia terribile. In attesa di accogliere un fratello comboniano, di ritorno dalle vacanze nella sua terra natale, ci raggiunge la notizia della sua morte durante la notte, nello stesso giorno in cui avrebbe dovuto raggiungerci.

Ad oggi, la comunità dei comboniani è composta da un solo padre e da uno studente di teologia. Sono stati mesi difficili, intensi, pieni di ostacoli, ma anche in questo tempo, l’infinita misericordia e bontà di Dio, non ha mai smesso di compiere meraviglie e di darci la forza di affrontare questo tempo e di continuare a guardare ad un orizzonte sempre più alto assieme a questi nostri fratelli e sorelle. Anzi, proprio in questo tempo di fatica, di fragilità, il Signore ci ha unito ancora di più come comunità con i padri, come famiglia comboniana e non ci è mai mancato di sentire, che il Signore ci conduceva. È proprio nella fragilità, che al Signore piace operare, se lasciamo sempre tutto nelle sue mani e ci affidiamo alla sua Grazia. Come dice una saggia donna che cammina con noi: “costruisci con chi vuole costruire e avanti sempre nella gioia che viene dal Signore”; sono proprio parole vere, perché più lasciamo tutto nelle mani del Signore, più Lui costruisce.

In questi nostri primi sei mesi mozambicani, non sono mancate le fatiche e gli ostacoli e in alcuni casi non sono stati facili da superare, soprattutto quelli derivati dalle persone più prossime a noi, ma davvero solo con l’aiuto del Signore, con il vostro esserci, con il vostro farvi sentire e con l’aiuto del popolo, siamo riuscite sempre a tenere vivo nel cuore, la gioia, la pace e la speranza, di continuare ad abbracciare questa meravigliosa terra, ricca di bellezza ma nello stesso tempo di molte contraddizioni.

Ogni giorno il popolo Macua ci insegna e ci regala la gioia di condividere la nostra vita con loro. In questo tempo, abbiamo vissuto anche momenti inaspettati, arricchenti, come ad esempio la visita del consiglio generale delle sorelle comboniane e all’inizio di agosto, anche quella da parte dei padri dei consiglio generali comboniani. Quanta Grazia ricevuta, inaspettata e ricca di qualche orizzonte in più…

Dentro il nostro cuore, si stanno aprendo sogni più grandi con orizzonti più larghi che partono dallo stare in ascolto alla realtà in cui siamo inserite; tutto questo sappiamo per certo che con le nostre sole forze, non potremo realizzarlo.

In questo tempo, abbiamo cercato di rimanere sempre un passo indietro per osservare e cercare di capire quali sono per davvero le esigenze principali in questa terra e per rendere davvero loro protagonisti della loro storia e della loro terra. Ecco per noi missione è questa: creare relazioni vere, autentiche, creare ponti, creare rete.

Noi siamo stra felici nonostante alcune difficoltà e qualche malaria che ci colpisce (entrambe siamo a quota 2), ma la gioia, la speranza, la passione e l’amore che proviamo per questa terra, è una spinta che ci muove ogni giorno a continuare a seminare e costruire. Continuiamo a ringraziare anche ognuno di voi, perché la vostra presenza, vicinanza ed aiuto, sono benzina per continuare a sperare e crescere, per poter costruire un futuro migliore assieme a questa gente e sentirci tutti insieme pellegrini di speranza in un mondo migliore, dove ogni uomo ha il diritto di vivere una vita dignitosa.

Noi tutti siamo missione e noi con tutti voi, ci sentiamo famiglia.

Un abbraccio dal profondo del cuore. Continuiamo a pregare per tutti voi e anche voi, continuate a pregare per noi

Con amore, profonda stima e riconoscenza – Ila e Fede

Animare la missione nella nostra parrocchia

LMC Mexico

Per la chiamata di Papa Francesco a essere una Chiesa che esce e per il messaggio di Nostro Signore di andare a due a due.

Attraverso queste righe possiamo condividere che è stato molto motivante per noi come coppia fare ANIMAZIONE MISSIONARIA nella nostra parrocchia di Nostra Signora Guadalupe del Puente, a Irapuato, Gto.

La nostra esperienza ha significato condividere con la gente i doni che Dio ci ha dato, di animazione missionaria come Laici Missionari Comboniani ( LMC). I frutti di questa esperienza, tra gli altri, sono stati quelli di una bambina che è andata a Messa al mattino e ha preso un “aguilucho” (una rivista missionaria per bambini); La madre ci ha raccontato che la bambina ha detto di aver già letto tutta la rivista e di volerne ancora, perché le era piaciuta molto e le abbiamo regalato altri due “aguilucho” (aquilotti). Anche diverse persone che già conoscevano le riviste, ci hanno chiesto quando avremmo portato di nuovo la rivista, dimostrando il loro interesse per la missione, quindi vi invitiamo a condividere sempre i doni che avete ricevuto e ad aiutare gli altri a trovare la loro missione, continuiamo a lavorare.

Affettuosa coppia Florencio e Ana, LMC Messico.