Queste forse sono le parole che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha più ripetuto in tutto il mondo, incoraggiando le persone a non temere e ad affidare la propria vita totalmente a Cristo. “J – P – 2, noi Ti amiamo; J – P – 2, noi Ti amiamo!”. Queste sono le parole che una folla di giovani entusiasti hanno detto molte volte al loro amatissimo Papa. I giovani lo acclamavano con gioia sincera, perché riconoscevano in questo uomo anziano un vero modello di fiducia totale e speranza in Dio.
Quest’anno si celebra il 10° anniversario dalla scomparsa di Giovanni Paolo II. Lo scorso 27 aprile 2014, fedeli cattolici di tutto il mondo hanno celebrato la canonizzazione di San Giovanni Paolo II (in seguito “GPII”), come esempio di fede che è stata elevata alla santità. Qui in Awassa, i cattolici erano entusiasti per la canonizzazione, specialmente i giovani. Abbiamo guardato la televisione con alcuni amici, studenti universitari. Poiché faceva molto caldo nell’abitazione, abbiamo portato la TV in cortile all’ombra di un grande albero. Per molti di noi GPII è stato il pontefice della nostra vita, e questo è il motivo che lo ha reso un papa così speciale. Il suo è stato uno tra più drammatici, tra i più longevi e pubblici fra tutti i pontificati. Egli era il capo spirituale della Chiesa Cattolica, ma veniva anche riconosciuto ambasciatore di pace e speranza da parte di politici, leader religiosi e gente comune di tutto il mondo. Qui di seguito riportiamo alcuni aspetti salienti del suo grande pontificato:
- GPII è stato di gran lunga il Papa che ha viaggiato di più nel mondo, ha visitato 129 paesi, effettuato 104 viaggi internazionali, incontrato circa 1.600 leader politici del mondo; veramente ha portato il Vangelo a ogni nazione e tribù, razza, lingua e popolo” (Ap 14, 6).
- GPII ha voluto far conoscere al mondo moderno modelli credibili di fede e, quindi, ha beatificato 1.338 persone e canonizzato 482 santi, molto più che qualsiasi altro papa nella storia.
- GPII è stato anche autore prolifico, i suoi scritti comprendono 14 encicliche, 14 esortazioni apostoliche, 3.288 discorsi e 5 libri. Aveva uno stile che si distingueva per il carattere denso e un modo di scrivere molto scorrevole. Trattava i temi partendo da diverse angolazioni (non solo teologiche), in quanto era convinto che gli insegnamenti della Chiesa dovevano essere compresi profondamente e quindi ci si doveva necessariamente confrontare con le esperienze quotidiane della vita.
- GPII, che amava molto i giovani, istituì le Giornate Mondiali della Gioventù per raccogliere la gioventù cattolica internazionale. Veramente egli è stato un campione per il mondo giovanile.
- GPII, parlava sempre del senso e del valore dell’uomo, ripetendo spesso frasi chiave contenute nel documento del Concilio Vaticano II, la Gaudium et Spes che egli contribuì alla sua stesura: “Cristo rivela pienamente l’uomo a sé stesso e gli rivela la sua altissima vocazione” (par. 22). Gesù ci mostra esattamente il modello di come si può vivere una vita in abbondanza e di amore.
- GPII è stato descritto come il Papa più “Mariano”. Infatti, il suo motto papale era “Totus tuus” che significa “tutto tuo” (Maria). GPII ha approfondito la comprensione della figura di Maria che avendo un ruolo unico nel piano della salvezza ed accogliendo perfettamente la volontà dello Spirito Santo è da sempre la Madre spirituale di tutti noi, sostenendoci ed affidandoci a suo figlio, il Salvatore.
- GPII è stato pioniere nell’insegnamento della “teologia del corpo”; egli spiegava che una legge morale naturale è stata scritta da Dio nella sessualità dell’uomo e della donna, che ha il compito di condurci verso il vero amore.
- GPII promuoveva con fervore evangelizzatore la “cultura della vita” e difendeva con forza la dignità della vita in tutte le sue fasi (dal concepimento fino alla morte naturale); un insegnamento che è stato di esempio concreto nella paziente accettazione delle sfide della vecchiaia e della malattia che lo hanno provato durante i suoi ultimi anni di vita.
GPII incoraggiava sempre tutti a diventare santi. Durante la canonizzazione avevamo notato, in mezzo alla folla, alcune persone che indossavano delle T-shirt su cui era scritto: “non abbiate paura di diventare santi“. Egli non intendeva dire che tutti avrebbero dovuto essere riconosciuti ufficialmente santi dalla Chiesa, ma piuttosto che Dio riserva il suo invito a ciascuno di noi, per fare di noi un altro Cristo, nonostante le nostre imperfezioni ed errori. In altre parole, ognuno di noi ha la capacità di essere santo, per diventare un santo. Solo due cose sono richieste: la nostra libera volontà di cooperare a questa trasformazione, con perseveranza cercando di vivere secondo la Verità e il dono immeritato della grazia di Dio. Certamente, GPII, ci hai dato un buon esempio!
La domenica di Pasqua, 27 marzo 2005, sei giorni prima della sua morte, GPII ha benedetto i fedeli con il suo ultimo discorso pubblico. Bene, sono passati 10 anni e queste parole sono ancora attuali e stimolanti:
“Noi, uomini e donne del terzo millennio, abbiamo ancora bisogno di Te, Signore risorto! Rimani con noi ora e fino alla fine dei tempi…Sostienici, ti preghiamo, nel nostro cammino. In Te noi crediamo, in te noi speriamo, perché Tu solo hai parole di vita eterna. Alleluia!”
Mark & Maggie Banga
Missionari Laici Comboniani in servizio ad Awassa, Etiopia