In mezzo a tante lotte, manifestazioni e morti, Gesù nasce in Mozambico. Il popolo lotta per uscire dall’oppressione. Anche il dolore di vedere gli amici soffrire, piangere la perdita dei propri cari, punge come una spada affilata. Mentre alcuni piangono, altri ridono. Non è bello provare questo dolore, non è bello vedere persone che muoiono per l’ambizione di altri.
Lui è la nostra speranza, il bambino Dio che nasce è la speranza di un popolo stanco di soffrire, di essere oppresso.
Celebriamo il Natale, gioiamo per la notizia dell’arrivo del Salvatore. Ma non dimentichiamo la nostra responsabilità verso coloro che soffrono.
Questo è un Natale diverso, con una strana sensazione che mescola la gioia dell’arrivo con il dolore di un popolo segnato dalla sofferenza.
Mozambico. C’è il mio Mozambico, una terra che ho imparato ad amare, persone che mi fanno sentire mozambicana, quanto desidero che tutto questo finisca e che arrivi la pace.
È nato il Salvatore, che venga a salvare il popolo mozambicano e tanti altri che soffrono.
Buon Natale!