Visto l’avvicinarsi della Giornata dei laici missionari comboniani (LMC)– la terza domenica d’Avvento, 13 dicembre–, ci piacerebbe condividere qualcosa di più sul significato dell’essere LMC. Certamente, provenendo da Paesi diversi di tre continenti diversi, con culture e lingue differenti, siamo portatori di una grande varietà di esperienze. Ma abbiamo anche tanto in comune. “L’Opera dev’essere cattolica, non già spagnola o francese o tedesca o italiana. Tutti i cattolici devono aiutare i poveri Neri, perché una nazione sola non riesce a soccorrere la stirpe nera”. (San Daniele Comboni, S 944).
La cosa principale che abbiamo in comune è l’amore per la missione. Tutti noi abbiamo il desiderio di portare il Vangelo in tutto il mondo e servire il prossimo, i poveri soprattutto. E realizziamo questa vocazione in modi differenti: operando in ambito sanitario, educativo, sociale o attraverso l’impegno nella pastorale. Cerchiamo di “riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita” (Papa Francesco, Fratelli tutti, n. 1). Dal momento che la nostra vocazione è “a vita”, non si realizza solamente durante l’esperienza all’estero, lontani da casa, ma anche continuando ad essere missionari dopo il ritorno nel nostro Paese.
Siamo un movimento internazionale, in missione creiamo comunità internazionali e questa è una grande ricchezza per noi, ma anche un segno importante per chi ci vede, in quanto testimoniamo che come cristiani possiamo vivere pacificamente insieme, anche se proveniamo da differenti culture e parliamo lingue diverse. E utilizzando anche strumenti informatici, cerchiamo di incontrarci “a distanza” e condividere esperienze. Ora, durante questa pandemia, gli incontri su internet sono diventati più comuni e abbiamo deciso anche noi di utilizzare questa modalità per incontrarci con LMC di altri Paesi e invitarci a partecipare agli incontri di formazione online. E festeggeremo anche la nostra festa online. Da una parte, ci dispiace non poterci incontrare di persona con gli altri LMC del nostro Paese ma, dall’altra, c’è la gioia che, incontrandoci online, non c’è il problema della distanza e possiamo incontrarci con LMC di altri Paesi.
Vorremmo invitarvi tutti a prendere parte alla nostra missione. E se qualcuno avesse il desiderio di partire per un’esperienza di missione ad gentes, si senta libero di scriverci una mail e certamente gli daremo indicazioni su come contattare il gruppo LMC più vicino. Ma anche se non puoi o non vuoi partire, dal momento che non è la vocazione di tutti, potrai certamente vivere la tua missionarietà nella preghiera. Per esempio, pregando per i missionari e per la gente a cui sono inviati. La preghiera ci dà ispirazione, forza per servire, capacità per superare le difficoltà e i problemi, speranza, fede, amore per il prossimo. E, inoltre, ci aiuta a rimanere aperti allo Spirito Santo e alla parola di Dio che sentiamo. La preghiera è importante anche per le nuove vocazioni, perché “la messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe” (Mt 9, 37-38).
Ringraziamo anche Dio per tutte le persone che in qualche modo ci sostengono e preghiamo che la benedizione di Dio scenda su di loro.
Magda Negewo,
Comitato Centrale LMC