Poiché le LMC sono alla ricerca di nuovi candidati per le loro missioni, a Kitelakapel è stato fatto un interessante esperimento: un campo estivo internazionale, o esperienza di animazione missionaria, organizzato per un gruppo di giovani adulti italiani, in collaborazione con le LMC italiane, e in particolare con il gruppo di Verona. In realtà, l’idea è partita da Verona, dove il gruppo LMC locale si è occupato della formazione dei partecipanti e di tutti i preparativi necessari. Da parte nostra, abbiamo accolto l’idea e accettato di accompagnare il gruppo alla scoperta della nostra missione e della nostra comunità qui a Kitelakapel e in altre zone del Kenya. In effetti, il programma è stato ricchissimo: prima tre settimane a Kitelakapel, con la comunità LMC, poi una settimana a Kariobangi vicino a Korogocho – una delle principali baraccopoli di Nairobi – ospitati dai padri comboniani, e infine alcuni giorni di safari e attività in riva al mare, senza dimenticare l’esperienza di muoversi nelle diverse zone di Nairobi con tutte le loro contraddizioni, dove il divario tra ricchi e poveri è quanto di più evidente possa esserci.
Un quadro completo del Kenya, dalla zona lontana ed emarginata in cui viviamo, alla costa turistica, passando per le realtà congestionate ma creative dello slum. E la varietà di stili di vita che si possono scegliere: dalla condizione di vita di una comunità laica, a quella di una religiosa, a quella di semplici turisti.
Il gruppo è stato guidato dalle candidate LMC Giulia Lampo e Laura Materazzo dall’Italia, mentre tre coppie LMC sono state costantemente in contatto con loro da Verona, accompagnando anche attraverso la comunicazione online ciascuno dei membri del gruppo individualmente. Pius, Marzena e Linda (comunità di Kitelakapel) sono stati ovviamente coinvolti nell’organizzazione, e Linda ha accompagnato il gruppo anche nei tour fuori dal West Pokot. Verso la fine del soggiorno a Kitelakapel e durante la settimana a Kariobangi, sono stati raggiunti, per alcune parti della giornata, da padre Paolo La Torre, che li ha aiutati in modo particolare. Paolo La Torre, che li ha aiutati in particolare con momenti di condivisione, riflessione e Messa. È stata quindi un’esperienza quasi completamente “laica”, fatta da laici, guidata da laici e in una comunità di laici!
A Kitelakapel, dopo una calorosa accoglienza al suono di una famosissima canzone italiana (grazie alla creatività della nostra Marzena!), il gruppo si è sistemato sia nella nostra casa che in un’altra casa che i padri hanno vicino alla cappella. Abbiamo condiviso tutti insieme i pasti e i momenti di preghiera, seguendo i ritmi della comunità. I partecipanti sono stati anche inclusi nelle nostre regolari faccende di cucina e di pulizia, partecipando così a pieno titolo alla nostra vita quotidiana come comunità.
E poi, naturalmente, ci hanno accompagnato in tutte le nostre attività, collaborando all’insegnamento delle abilità di vita nelle scuole, scoprendo il lavoro di Marzena nei dispensari di Kitelakapel e Kacheliba, le attività pastorali con i giovani, compreso il catechismo, visitando le famiglie nei dintorni e giocando con i bambini nel nostro compound. Ovviamente li abbiamo portati anche a visitare la parrocchia di Kacheliba, a incontrare i padri comboniani, a scalare la piccola montagna vicino alla parrocchia e a fare un giro al mercato. Senza dimenticare il bellissimo scenario delle cascate vicino a Makutano, dove abbiamo fatto un bel picnic. E tanti momenti di riflessione e condivisione, di cui c’era tanto bisogno perché un’esperienza del genere può far sentire travolti in una tempesta di emozioni, mentre l’incontro con una realtà e una cultura così diverse fa sorgere tante domande.
A Kariobangi, dove sono stati ospitati dai padri comboniani, il gruppo ha visitato alcuni dei progetti gestiti dall’MCCJ nella parrocchia, accompagnando gli operatori e i volontari nelle loro attività, in particolare visitando le famiglie o gli individui che sostengono nelle vicine aree di baraccopoli. Si trattava di membri della comunità affetti da HIV, giovani madri single, bambini di strada e bambini con disabilità fisiche, che seguono un programma di fisioterapia. È stata un’altra esperienza intensa, prima degli ultimi giorni in Kenya, più rilassanti, trascorsi in un altro scenario, quello della costa.
Naturalmente, a Nairobi i nostri amici hanno avuto la possibilità di incontrare il gruppo LMC keniota e di partecipare a una parte del loro incontro di formazione. Inoltre, hanno avuto la fortuna di incontrare anche il nostro coordinatore generale, Alberto de la Portilla, proprio in quell’occasione, e di passare un po’ di tempo con lui mentre si preparava a lasciare il Kenya per l’Egitto nel suo giro di visite.
È stata un’esperienza a tutto tondo per i partecipanti e, come ci auguriamo, un’esperienza che cambierà la loro vita, spingendoli a fare scelte missionarie nel loro futuro, sia all’estero che nel luogo in cui vivono, e magari a unirsi al meraviglioso cammino di essere Laici Missionari Comboniani. Speriamo anche che in futuro vengano organizzati altri campi estivi o esperienze missionarie simili, sia a Kitelakapel che in altre missioni, come parte del nostro sforzo comune per espandere il nostro movimento, raggiungere più persone con la nostra testimonianza e cambiare la loro vita e quella degli altri attraverso l’animazione missionaria.
Potete leggere la testimonianza di uno dei partecipanti al campo a questo link.
Linda, LMC Kenya